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Reno Brandoni

Indifeso

Per raccontare chi è Reno Brandoni basterebbe ricordare che questo signore negli anni ‘80 ha collaborato con alcuni tra i più importanti chitarristi come ad esempio Stefan Grossman, John Renbourn, Duck Baker e Dave Van Ronk. Come se ciò non bastasse, ricordiamo che nel 2000 ha fondato il sito Fingerpicking.net e la rivista Chitarra Acustica. Sul versante cd negli anni ha pubblicato: Bluesando (1984), Zingarom (2005), Yelda (2006), Anema e Corde (2008 in duo con Giorgio Cordini). Infine, nel 2017 il suo ultimo lavoro Indifeso.

Ricordiamo inoltre che Reno Brandoni è risultato vincitore (con Luca Falomi) nella sezione “strumentale” all’ultima edizione del concorso L’Artista che non c’era 2017 indetto dal nostro sito.

In questo cd Brandoni, accompagnato dalla sua fidata chitarra, una Franklin OM, ci regala un lavoro che va ben oltre al semplice disco strumentale. Ci troviamo, infatti, al cospetto di un vero e proprio concept album. Come un mālā buddhista è una ghirlanda composta da piccoli grani, a sua volta  Indifeso è una ghirlanda musicale composta da tante piccole storie che racchiudono, nel loro armonioso susseguirsi, un intimo nesso logico arricchito a sua volta dall’atmosfera sprigionata dagli strumenti che lo compongono ed accompagnano.

Nove storie (tra cui la cover Tu si ‘na cosa grande di Domenico Modugno) in cui la chitarra di Brandoni, nonostante la moltitudine di strumenti utilizzati, è il vero punto focale insieme con un’evidente capacità tecnica davvero sopraffina.

Come racconta lo stesso Brandoni su fingerpicking.net […] il disco cerca di raccontare la storia di una persona indifesa che attraversa una serie di momenti e di sensazioni, fino ad arrivare a una conclusione che mi piace rappresentare con un valzer, una conclusione né positiva né negativa, una conclusione di ‘serenità’, dove a un certo punto dico: «Ma sì…» […]

La scelta degli strumenti così come degli artisti che l’hanno accompagnato nell’esecuzione di quest’album (che ricordiamo ha avuto un tempo di maturazione di quattro anni e nove mesi dal precedente lavoro, quidi non consueto per il mercato discografico) è stata decisamente vincente per l’economia dei brani.

La storia ha infatti  inizio con il brano d’apertura Centocammelli, con il suo potpourri di suoni etnici, il bouzouki e il mandolino, e pop(olari) come la batteria. Segue Il mondo invisibile nato immaginando – o vivendo – un distacco forzato dalla chitarra e ciò che potrebbe succedere quando la ritrovi dopo un periodo di “astinenza”. Stupenda, a parere di chi scrive, la ritmata passeggiata con Stefan Grossman ovvero Walkin’ with Mr. Grossman in cui è evidente (in senso positivo) l’utilizzo del caratteristico walking bass presente in Bermuda Triangle Exit dello stesso Grossman ed anche la complicità tra la fisarmonica e il flauto nella cover di Tu si ‘na cosa grande o l’insieme di chitarra battente, oboe e percussioni in Assafà.

Non amo in particolar modo la definizione “disco della maturità” per cui direi piuttosto che questo quinto lavoro di Reno Brandoni è un vero e proprio susseguirsi di gemme preziose. Un disco consigliato!

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Reno Brandoni
  • Anno: 2017
  • Durata: 40:11
  • Etichetta: Fingerpicking.net

Elenco delle tracce

01. Centocammelli
02. Il mondo invisibile
03. Walkin' with Mr. Grossman
04. Tu si ‘na cosa grande
05. Assafà
06. Woman from San Teodoro
07. La giostra
08. Il mare tra Ponza e Tavolara
09. La chiamerò Carmela

Brani migliori

  1. Il mondo invisibile
  2. Walkin’ with Mr. Grossman
  3. Assafà

Musicisti

Reno Brandoni: chitarra acustica – Giorgio Cordini: bouzouki, mandolino – Emanuele Pellegrini: percussioni, beat box – Andrea Maddalone: basso, chitarra elettrica, chitarra classica, keyboards, mandola, percussioni – Roberto Bongianino: fisarmonica, bandoneon – Roberta Ardito: viola – Stefano Brandoni: chitarra – Finaz: chitarra – Alessia Vespa: flauto – Francesco Loccisano: chitarra battente – Mario Arcari: oboe – Gavino Loche: chitarra acustica