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Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

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Noma

Il suon di lei

Buone notizie per la musica d'autore italiana giungono dalla Liguria, più precisamente da Finale Ligure, dove vive Greta Dressino, in arte Noma e dove è stato concepito questo omaggio all'universo femminile in 8 momenti, diversi tra loro, ma accomunati dal grande rispetto con cui questa artista e i suoi autori (Gloria Bardi e Luca Felice, sotto la direzione artistica di Claudio Clode Cinquegrana) si sono avvicinati alle protagoniste di questo album d'esordio.

Noma deriva dal greco Nomos e contiene in sé lo spirito e la legge, ovvero la passione e la tenacia, il rispetto e il trasporto; un nome che ben rappresenta la cantante al suo primo disco. Il Suon di Lei vede la voce versatile e sensuale di Noma interpretare le storie di otto Donne che hanno lasciato un segno, Margherita Hack, Mia Martini, Jeanne Hèbuterne, Simonetta Vespucci, Marlene Dietrich, Azucena Villaflor, Artemisia Gentileschi e Maria Callas. Ogni canzone ha un approccio diverso sulle Signore di cui parla, passando dalla terza alla prima persona, raccontandone momenti felici e drammi personali, accostandosi al loro Mito con cautela ma allo stesso tempo con passione e talento.

Margherita Hack è ritratta nella sua infanzia, con lo sguardo già verso il cielo, nonostante la guerra, amata e protetta dal suo Aldo, in una delle poche coppie serene del disco, a differenza ad esempio di Jeanne Hèbuterne che si fa trascinare verso il fondo da Amedeo Modigliani, ma nonostante tutto gli resta a fianco. Alla spinosa felicità è dedicata a Mimì e le rende pienamente giustizia, perché illustra in pochi minuti la sua storia e fa trasparire la violenza delle passioni che l'hanno caratterizzata. Un abbraccio carico di affetto prima ancora che ammirazione, da donna a donna, con un trasporto che emerge chiaramente dal cantato.

Tornando alla versatilità vocale di Noma, colpisce il contrasto tra questa canzone e Una valigia a Berlino, dove il canto si fa duro, metallico, quasi marziale, perfettamente calato nel contesto della guerra mondiale e della città tedesca, casa ed allo stesso tempo meta sognata e apparentemente irraggiungibile dopo l'esilio in America. Il brano dal punto di vista degli arrangiamenti è forse l'apice dell'album, con l'uso sapiente dell'elettronica, che ottimamente si accompagna al cantato di cui sopra, per un'atmosfera che richiama alcune delle cose migliori dei Matia Bazar. In questo pezzo, così come in Modì, sono presenti break parlati che fanno capire come l'opera in sé avrebbe il suo sbocco ideale in una rappresentazione che abbinasse musica e teatro, poiché l'ambizioso progetto merita di essere apprezzato sotto diversi punti di vista.

Dopo Mia Martini e Marlene Dietrich, a chiudere i ritratti di cantanti è Come un'estranea, dedicata a Maria Callas, dipinta meno “divina” e più umana, nel momento della solitudine e dell'abbandono. È curioso e probabilmente non casuale che le tre Artiste abbiano tra l'altro in comune l'incubo dell'afonia, quasi a simboleggiare, come la Sirenetta di Andersen, la scelta tra il canto e l'umanità. Il brano vede la presenza di Rino Matafù, tenore che con il suo intervento simboleggia il dramma personale della diva. Non manca l'impegno civile, bandiera da anni dell'autrice Gloria Bardi, che in Nunca mas celebra la figura di Azucena Villaflor, madre del desaparecido Nelson De Vincenti e simbolo lei stessa delle Madri di Plaza de Mayo, che ostinatamente non smisero mai di cercare la verità ed ancora oggi, che Azucena è da tempo tragicamente, scomparsa, con il loro passo sicuro e a testa alta tengono accesi piccoli ma significativi riflettori sugli abusi di potere, armate solo di maternità.

In meno di 40 minuti Noma omaggia, attraverso le otto protagoniste scelte, un intero universo, quello femminile, che significa forza nella debolezza, sorriso nella tragedia, costanza contro la superficialità e l'abbandono; mette la sua splendida voce nelle mani di un'autrice evocativa come la Bardi ed il risultato è un gesto di profondo amore, che ai testi ricchi e intensi abbina una capacità interpretativa che stupisce, se si pensa che è un esordio discografico. Gli arrangiamenti e le musiche, curati da alcuni dei migliori musicisti locali, esaltano il messaggio e conferiscono all'opera una dimensione ambiziosamente alta, che attende solo di essere scoperta ed apprezzata.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Claudio Clode Cinquegrana
  • Anno: 2020
  • Durata: 37:24
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Margherita, le stelle e i gatti
02. Alla spinosa felicità
03. Modì
04. O mareamore
05. Una valigia a Berlino
06. Nunca mas
07. Le mani di Artemisia
08. Come un'estranea

Brani migliori

  1. Alla spinosa felicità
  2. Una valigia a Berlino
  3. Nunca mas