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Ernesto Bassignano

Il mestiere di vivere

Che vivere sia un vero e proprio mestiere ce l'aveva spiegato sapientemente un'anima illuminata e preziosa come Cesare Pavese, il quale, in una sua splendida raccolta di poesie, ci insegnava anche quanto lavorare stanchi. Da qui l'inevitabile associazione: vivere stanca. Eppure, in tutta questa fatica del quotidiano e del tempo che passa inesorabile, esistono bagliori di raggiante nostalgia, che non è affatto lo struggersi del “com'eravamo meglio un tempo”, ma al contrario un vero e proprio inno al rimboccarsi le maniche nell'oggi, nel qui ed ora.

E quando a farci ragionare su considerazioni così importanti è un vero poeta, un intagliatore e cesellatore di parole come Ernesto Bassignano, allora stiamo sicuri che la magia è già in atto, e possiamo solo restare stupiti ed incantati, come facevamo da bimbi, davanti alle bianche colombe che uscivano volando leggiadre dal cilindro del mago Silvan. Con Il mestiere di vivere Bassignano, oltre a meritarsi l’ingresso nella cinquina per la miglior canzone singola del Tenco proprio con il brano omonimo, ci trasporta in un passato dove cultura ed arte venivano considerate per quello che realmente sono: una potentissima forma di aiuto e sostegno sociale, una solenne forza profetica che, analizzando il presente, può facilmente prevedere il futuro. Ma non si ferma qui, Ernesto. Attraverso gli occhi azzurri di suo figlio (di tutti i suoi “figli”) ci fa notare i sogni di chi è venuto dopo la loro generazione, dopo i “quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla” (Venditti, Lo Cascio, De Gregori e lo stesso Bassignano), ci fa fluttuare nel dolore per la scomparsa di persone care dentro il tempo che fugge, guidandoci poi per vere e proprie poesie come Il giullare verticale (interpretato insieme a David Riondino) e Gli artisti.

Il mestiere di vivere è una raccolta di nove fotografie, nove nostalgie, nove profezie, nove incoraggiamenti, nove manifestazioni d'amore, in fondo, per il genere umano tutto. Nessuno escluso. Musicalmente composte ed arrangiate con l'aiuto di musicisti eccelsi come Edoardo Petretti e Stefano Ciuffi, queste nove canzoni sono carezze mascherate da buffetti sulla nuca, dati da un giovane di settantatre anni, che ha ancora l'anima frizzante di un ragazzino curioso ed incredulo.

Unico piccolo neo, che però gli concediamo: l'assenza di un libricino interno coi testi, che certi appassionati amano assaporare insieme all'ascolto dei brani. Inezia ben controbilanciata dai testi di Bassignano che, cantati a dovere, arrivano dritti dritti e ti si stampano nel cuore. Descrivere l'artista Bassignano è un compito arduo: eclettico, non afferrabile, non definibile. Ce lo canta malinconicamente lui stesso: “Gli artisti non hanno pietà. Gli artisti, chi sono davvero, nessuno lo sa.” E ancora: “Gli artisti non sono realtà, nessuno li può realmente fermare.” Dunque avanti, avanti così.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Ciuffi Edoardo Petretti
  • Anno: 2019
  • Etichetta: Delta House Sound Factory

Elenco delle tracce

01. Amiamoci di più
02. Commesso viaggiatore
03. Gli occhi di mio figlio
04. Il mestiere di vivere
05. Il giullare verticale
06. La vita l’è quela che l’è
07. Quella notte che
08. Gli artisti
09. Un paese vuol dire

Brani migliori

  1. Amiamoci di più
  2. Gli occhi di mio figlio
  3. Gli artisti