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Paolo Ambrosioni & The Bi-Folkers

Hangin’ on a wire

Ho scoperto Paolo Ambrosioni e la sua band Bi-Folkers durante la selezione dei partecipanti all’ultima edizione del concorso L’artista che non c’era. Hanno immediatamente catturato la mia attenzione e il mio  apprezzamento, insieme a quello di numerosi giurati che li hanno votati fino a portarli, nel ristretto numero dei dieci finalisti, alla serata conclusiva del concorso al CPM di Milano lo scorso settembre. In realtà Paolo Ambrosioni, torinese,  aveva fondato la band nel 2003 e  dopo una parentesi  di  qualche anno dovuta ad altri progetti musicali (BlueScuro, Broken Springs), l’ha riformata nel 2012 realizzando nel 2014 il primo disco No place to hide, a cui fa seguito questo nuovo lavoro autoprodotto Hangin’ on a Wire, uscito quest’anno.

La band è ad assetto variabile: infatti vede oltre al leader Paolo Ambrosioni, che ha composto tutti i dieci brani di questo album e che canta in inglese e suona la chitarra acustica e armonica, la presenza di Davide Trombini alle chitarre acustiche ed elettriche, mandolino e il fondamentale Roberto Necco al banjo e chitarra acustica e session-man al basso e batteria. Si intuisce dai loro brani che devono aver ascoltato molti dischi di artisti come Bob Dylan, Neil Young, Johnny Cash, Bruce Springsteen, e anche le string band degli ultimi anni come Avett Brothers e Old Medicine Crow : quindi i loro riferimenti e le influenze musicali arrivano da oltreoceano e sono folk, country, roots-rock, un po’ di old-time music e bluegrass, tutti abilmente miscelati in un gradevole sound, con qualche deliziosa ballata senza tempo, arricchito dalla potente e comunicativa voce di Paolo Ambrosioni e dall’eccellente lavoro al banjo di Roberto Necco, sempre a dettare i ritmi. 

I testi riflettono l’esperienza quotidiana di vita del cantante, che nella vita fa  l’assistente sociale, e ai suoi numerosi incontri con persone e situazioni di vita che hanno in gran parte ispirato le storie, la scrittura dei testi in inglese e il titolo stesso del disco, che si traduce in “appesi ad un filo”. Si inizia alla grande con Brand New Light,  un ottimo brano elettro-acustico decisamente country-rock; la successiva Many Times è gioiosa, mentre in Nothing will Change, scura, lenta e minimale, prevale l’anima soul-gospel e blues, con una testo decisamente emozionante che parla di sofferenza e disperazione. Walkin’ along the Line è un gran pezzo, “caldo” e ritmato, che ricorda molto da vicino le più importanti string band, con un delizioso banjo e mandolino accompagnati dal ritmo di Sergio Bolognesi e Little John Guelfi come foot percussion & hand clapping.

Da segnalare Social Worker Blues, che è vero manifesto del disco, dedicata a tutti quelli che, come Paolo, svolgono il lavoro di assistente sociale affrontando ogni giorno con grande impegno e non poche difficoltà persone e storie difficili e di grande disagio sociale; un brano questo che lascia il segno e dove ancora il banjo è in grande evidenza, fino alla conclusiva Folk’n’roll che sembra uscire dalle The Seeger Session e che vede la presenza di  Renato Tammi, alla voce e alla chitarra acustica, anche lui torinese, di cui è appena uscito con la sua band The Wooden Brothers  l’eccellente omonimo album, e Thomas Guiducci alla chitarra resonator che, insieme all’armonica del leader danno una bella impronta musicale tra folk e old-time music. 

Un’altra ottima band che si aggiunge ad una scena italiana che fa riferimento alla grande musica americana, in grande crescita e sempre più sorprendente, interessante e di grande qualità. Un album riuscito, tante belle canzoni, ben suonato e decisamente gradevole, che sembra provenire da una valida band made in USA; insomma, Paolo Ambrosioni & The Bi-Folkers meritano sicuramente attenzione. 

Foto di Giuseppe Verrini

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Paolo Ambrosioni & The Bi-Folkers
  • Anno: 2016
  • Durata: 38:55
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Brand New Line
02. Many Times
03. Nothing Will Change
04. Walkin Along
05. I Got a Question
06. Hangin’on a Wire
07. Shine
08. Social Worker Blues
09. Share the Same
10. Folk’n’Roll

Brani migliori

  1. Social worker blues
  2. Brand new light
  3. Nothing will change

Musicisti

Paolo Ambrosioni : voci, chitarra acustica, arpa  -  Davide Trombini : chitarra elettrica e acustica, mandolino  -  Roberto Necco : banjo, chitarra acustica
Ospiti: Antonino Arcabascio : batteria  -  Seba : basso, cori  -  Giorgio Bancale : piano  -  Renato Tammi : voci e chitarra acustica  -  Thomas Guiducci : chitarra resonator  -  Sergio Bolognesi : foot percussion e hand clapping  -  Little John Guelfi : hand clapping