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Bianco

Guardare per aria

Guardare per aria. Dal basso provare ad alzare lo sguardo al mondo più in alto, tentare di cambiare il punto di vista; spostare gli occhi dal piccolo del quotidiano dando loro un orizzonte più lontano e ampio da seguire. Uscito a febbraio per la INRI di Torino Guardare per aria è il terzo album del cantautore Alberto Bianco, in arte Bianco.  

La storia recente di Bianco è fortemente intrecciata a quella di alcuni dei migliori giovani artisti che girano, caricano e scaricano strumenti e suonano nei locali dello stivale, tra gli altri Levante (per cui Bianco è produttore dell'ultimo album Manuale distruzione), Daniele Celona, i Nadàr solo, Margherita Vicario; e nonostante la provenienza torinese forte è l'amicizia e la stima che lo lega ad alcuni esponenti della scuola romana, da Max Gazzè per il quale ha aperto alcune date, a Pierluigi Ferrantini (Velvet) con il quale firma i testi dell'ep La Razionalità, a Niccolò Fabi per il quale diventa supporter ufficiale dell'Ecco tour, insieme a Roberto Angelini e Pier Cortese, fedeli compagni di viaggio di Fabi.

Se già Storia del futuro, suo secondo disco del 2012, aveva fatto alzare ad alcuni degli addetti ai lavori le antenne del “questo è bravo, teniamolo d'occhio” e cominciato a riempire le sale dove si esibiva, questo Guardare per aria sembra proseguire lungo la stessa strada, fatta principalmente di melodie leggere, orecchiabili ma non scontate, semplici. Semplice, dal latino simplex (composto dalla radice sem- e da plectere piegare): “piegato una sola volta”. E, forse, l'immagine usata per intendere qualcosa di “semplice” non è un foglio di carta bianco non piegato, ma qualcosa di piegato-una-volta-sola perchè, e riportiamolo alla musica, una canzone semplice non è una canzone che si capisce da sé, senza alcuno sforzo, non è un foglio bianco standardizzato; una canzone semplice è una canzone non difficile da capire (da aprire, come un foglio piegato-una-volta-sola), non difficile da aprire alla propria conoscenza. Una canzone semplice è pronta alla comprensione, ma è pronta alla comprensione naturalmente solo di chi la vuole intendere.

Un album perciò fatto di canzoni semplici, dove c'è spazio anche per accostare assieme il pop ad atmosfere acustiche, a tratti jazz (il finale di Filo d'erba), ai ritmi raggae (Le stelle di giorno), o agli ottoni del primo singolo (Corri corri); un disco dove le parole scorrono senza ostacoli, morbide sulle melodie, accarezzano e non stridono, riflettono e raccontano, bloccano in fermi-immagine, ricordano.

Guardare per aria sono nove brani e nessuno pare stonare o abbassare il livello stilistico e creativo del disco, che rimane alto per tutti i quaranta minuti, dal gioco a due di Corri corri in duetto con l'amica Levante, alla partecipazione di Matteo De Simone dei Nadàr solo in Almeno a Natale, a Fabi (e tutta la sua crew) in Le dimensioni contano, la dimensione “collettiva” dell'album si sente, e Bianco fa bene la parte del regista incanalando le diverse creatività nel suo percorso.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Riccardo Parravicini
  • Anno: 2015
  • Durata: 37:47
  • Etichetta: INRI Torino/Artist First/Believe Digital

Elenco delle tracce

01. Filo d'erba
02. Volume
03.  Corri corri
04.  Drago
05.  Aeroplano
06.  Almeno a Natale
07.  Quello che non hai
08.  Le dimensioni contano
09.  Le stelle di giorno

 

Brani migliori

  1. Corri corri
  2. Le stelle di giorno
  3. Le dimensioni contano

Musicisti

Alberto Bianco: voce, synth, ukulele  -  Federico Puttilli:chitarra acustica  -  Alessio Sanfilippo: batteria  -  Eugenio Odasso: pianoforte  -  Gabriele Lazzarotti: basso