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Simone Avincola

Così canterò tra vent'anni

Con un sound prettamente acustico e tanta Roma nelle parole, Simone Avincola ha raccolto in questo Così canterò tra vent'anni, uscito sul finire del 2013, gli ultimi anni di scrittura, indignazione e rabbia, vita insomma.
Simone Avincola «buffone, anarcoide e chiacchierone, chitarrista e capellone...» (da Canzone stupida, brano di cui sembra essersi innamorato anche Fiorello che spesso ha invitato Simone ad eseguirla nel suo Edicola Fiore) è un cantautore romano che si inserisce, non solo anagraficamente, nella nuova classe romana (la stessa tra gli altri di Jacopo Ratini, Emilio Stella, Gianmarco Dottori e Il Muro del Canto).

Ci entra di diritto, per capacità, temi, e grazie anche alla cara e vecchia gavetta che lo ha portato a suonare in ogni locale della Capitale, riscontrando negli ultimi due anni un continuo e crescente affetto e sostegno dal pubblico.
Vincitore del Premio Stefano Rosso nel 2009, legato al cantastorie romano in modo così forte da dedicargli la realizzazione di un film-documentario Stefano Rosso – L'Ultimo Romano (anno 2013), è nel solco di quella tradizione che si muove la sua narrazione, quel folk popolare impregnato di borgata, diretto e arrabbiato, in cui i personaggi di una Roma quasi dimenticata tornano a prendere vita e respiro.
Sotto l'importante guida di Edoardo De Angelis, produttore del disco (insieme a Simone nella foto a fine articolo), Avincola ha raccolto insieme brani del passato come Non ho mai visto (brano vincitore del Premio Botteghe d'Autore), Er bandito, la splendida Lettera da Sant'Anna di Stazzema; e brani più recenti come Plasticali ho visti tessere come ragni/ragnatele di sabbia e cemento/per poi dissolversi nel vento/guardali come si specchiano/come si ammiccano, si complimentano/io non ci riesco, grazie lo stesso») dove l'amore per la sua città lascia spazio all'amarezza di chi ne osserva le nefandezze da dietro un vetro, Per le sette meno un quarto con il doloroso racconto di un addio alla vita e il brano che chiude l'album Così canterò tra vent'anni impreziosito dalla partecipazione del compianto leader degli Skiantos, Freak Antoni (con Simone nella foto).
Canzoni nate voce e chitarra, si vestono di ottimi arrangiamenti, grazie all'orecchio di Edoardo Petretti che, insieme a Matteo Alparone e Luca D'Epiro, formano da anni la collaudata banda di musicisti che accompagna Simone in giro per l'Italia; le due anime del disco, protesta e tenerezza, sguardo ampio e critico sulla società e piccoli dettagli quotidiani, si alternano senza stonare e il risultato di questa mescolanza è la vera forza di questo lavoro (Abbiamo noi il potere e Anna,  bene raccontano le due sfumature) e di tutta la poetica di Avincola.

La chitarra è l'unica arma che ho”, ha detto Simone recentemente in un'intervista; la chitarra, una coerenza ammirabile e una scrittura che cresce e si rafforza ad ogni nuovo disco, aggiungiamo noi.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Edoardo De Angelis
  • Anno: 2013
  • Durata: 55:54
  • Etichetta: Helikonia

Elenco delle tracce

01. Invisibili
02. Marinaro
03. Canzone stupida
04. Er bandito
05. Non ho mai visto
06. Plastica
07. Preludio a Sant'Anna
08. Lettera da Sant'Anna di Stazzema
09. Abbiamo noi il potere
10.La voglia
11. Anna
12. Gira il mondo
13. Per le sette meno un quarto
14. Così canterò tra vent'anni

Brani migliori

  1. Lettera da Sant'Anna di Stazzema
  2. Non ho mai visto
  3. Così canterò tra vent'anni

Musicisti

Simone Avincola: voce, chitarra, banjo mandolino, armonica  -  Edoardo Petretti: pianoforte, tastiere, fisarmonica  -  Matteo Alparone: basso elettrico  -  Luca D'Epiro: batteria, percussioni