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Simone Cicconi

Cosa potrebbe mai andare storto?

Come una catarsi. O un percorso di psicoterapia, ma di quelli difficili che poi mettono in crisi chi sei.

Molti di noi lo sanno, quando finisce un amore c’è un tumulto e un caos di emozioni, rabbie, rancori, insofferenze, dolore, stanchezze, con cui fare i conti. Si possono impacchettare e mettere in un angolo, passando con velocità all’amore successivo, ma quelli non faranno altro che star lì a riempirsi di polvere, per poi esplodere nel tempo meno opportuno. Oppure si possono attraversare, “percorrere da un lato all’altro”, passarci dentro in ogni passo, senza svicolare. Tutto più faticoso certo, rischi di cadere, di far fatica a rialzarti, e anche di lasciarti andare senza possibilità di ritorno; oppure rischi, se fai l’artista, di scrivere un bel disco.

È il caso di Simone Cicconi e Cosa potrebbe mai andare storto?, suo terzo album. C’è un amore finito, e c’è il suo attraversamento in ogni fase, c’è l’abbandono, il vuoto che lascia l’addio nelle abitudini, nella quotidianità. Ma in un percorso a ritroso ci sono anche gli inizi, i sacrifici per difenderlo, la dipendenza reciproca, la passione; e poi c’è l’istante in cui compaiono le prime crepe sulla superficie. Quelle che, per sopravvivere, spesso si finge di non vedere - come se nasconderle allo sguardo ed evitare di chiamarle per nome potesse farle sparire - e poi ti alzi un giorno e sono diventati crepacci, ti affacci, fai un passo e finisce che ci cadi dentro.

Questo terzo disco dell'artista marchigiano, è un album dall’equilibrio perfetto tra i testi, il vero punto focale delle nove tracce, e un rock ben fatto e ben suonato che si muove con eleganza e naturalezza lungo la linea diritta tra elettronica e pop. La voce è matura, diretta e graffiata senza sbavature, assenti i fastidiosi brani riempitivo e tutto scorre tra chitarre tirate e sezione ritmica possente. Non so più stare senza te, Cover Band e Il Paradosso di Fermi sono certamente tra i brani migliori. Parole puntuali e mai a caso, un cantato sicuro e non banale, non fintamente arrabbiato nonostante il mood e l’atmosfera che permea l’intero album, la capacità di cogliere i dettagli del quotidiano con ironia e quell’accordo completo e totale tra le storie che prendono vita e la loro traduzione ritmica, tutto ciò ne fa davvero un ottimo ascolto. Anche per chi non ha grandi amori finiti da elaborare, e attraversare.

C’è il miglior rock nostrano in questo "Cosa potrebbe mai andare storto?", che poi Simone viva ad Amsterdam è un’altra storia. Di vita, e amori supponiamo.

 

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2020
  • Etichetta: Art Media Music

Elenco delle tracce

01. Il vuoto
02. Non so più stare senza te
03. Lontano da qui
04. Cover band
05. Me lo dicevano
06. La pioggia scenderà
07. Il paradosso di Fermi
08. Un'altra come te
09. Indietro non si torna

Brani migliori

  1. Non so più stare senza te
  2. Cover band
  3. Il paradosso di Fermi

Musicisti

Marco Guadagnoli: chitarra - Alessandro Rossi: basso - Andrea Rabuini: batteria.
Ospiti speciali: Riccardo “Elettrone” Cofanelli (feat. nel singolo “Il paradosso di Fermi”) e Ludovica Gasparri.