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Oramala

Controluce

La prima volta che ho visto gli Oramala dal vivo rimasi sconcertato: musica proto-punk e testi… molto originali, fortemente bizzarri in odore di ‘eresia’ dal punto di vista della poetica. Quello che emergeva da quell’impatto live era, comunque, l’evidenza di una forte passione per la musica ed il sano divertimento che veniva profuso a piene note da tutti i componenti del gruppo (tutti autodidatti e dediti ad occupazioni varie). Di tempo ne è trascorso da quel concerto e qualcuno dei membri originali non è più presente nell’organico ma, in ogni caso, non è mutato l’approccio ritmico ed anche lirico alla dimensione di band, grezza ma arguta dal punto di vista della dimensione artistica ricercata ed espressa. Ora il gruppo è giunto ad un punto di svolta o, almeno, ha cercato di mettere ordine nel proprio lavoro generando questo primo lavoro dal titolo emblematico, Controluce, che parrebbe voler esprimere l’adeguata sottolineatura e riassunto di una dimensione artistica congeniale alla loro natura di ‘destabilizzatori’ sonori.

L’inizio dell’album, quindi, non poteva essere che Non sono più quello di una volta con intro di chitarra potente e punk e con la batteria a sostenere, con generosità, il ritmo. La musica si scioglie nella descrizione di alcune confezioni di medicinali, cantate e sciorinate in maniera litanica, mentre i suoni che si irradiano sembrano scaturire dalle nebbie dei primi U2, quelli usciti dal garage per intenderci, pur con la sonorità di una tastiera che vuole essere un compendio al sintetizzatore che non c’è. Pippo, cane antropomorfo è il brano che ha dato vita ad un simpatico video mentre la partenza sonora alla Police illumina un testo “di lotta” in difesa del lavoro del mitico Pippo, in questo caso in versione di presunta star, ma invece… La chitarra elettrica e la sezione ritmica lavorano in maniera eccellente, in particolare da sottolineare gli interventi dei brevi assolo dell’elettrica e con il pianoforte a dare manforte. Una canzone in sostegno di un Pippo stressato costretto a lavorare continuamente in supporto di Topolino… Ma è solo Topolino il problema?

È strano nasce con batteria e basso che aprono alle note della chitarra elettrica. La voce di Massimo Vasena ha un timbro apocalittico con la descrizione dell’uscita mattutina dal letto alla ricerca di punti di riferimento che, invece, mancano. Il pianoforte cuce note su note accompagnandosi al suono del basso mentre le liriche incedono alla ricerca di una “lei” scomparsa con l’assolo della chitarra elettrica a disegnare un’atmosfera di attesa e straniamento. Piccole cose del quotidiano raccontate con foga, anche se alla fine “lei”… non c’è più. Un inusuale ed inatteso suono di sax (dalle tastiere) apre Alpha privativo e subito irrompono batteria/basso e chitarra per una canzone che racconta di un incontro a due, colmo di desideri e di parole lanciate verso la propria ‘bella’, con grande pazienza ma, anche, con la consapevolezza delle differenze talvolta incolmabili tra una coppia. Potente la musica e ricca di sfumature pur nella sua dinamica fortemente rockeggiante. Convinzioni è generato da un delicato impasto di pianoforte e chitarra elettrica che aprono il brano. Il suono è rilassato, le liriche incalzano ma con minore irriguardosità rispetto a quelle dei brani precedenti. Morbido il suono della chitarra elettrica e del pianoforte che rimane in subordine ma che, pure, costruisce un delicato tappeto sonoro all’incedere del brano. Le liriche sono sempre un po' stralunate ma colpite dalla benedizione della folle originalità che possono riassumersi nel passaggio che recita “ho le mie convinzioni, non ne seguo nessuna, mai…”.

Plastic free vede all’opera chitarra elettrica e batteria, con le tastiere a dare manforte. È un brano/apoteosi della raccolta dei rifiuti descritti in tutte le varie possibilità (vetro, carta, umido…) ma tutto inserito nel sacco nero senza differenziare nulla. Una sorta di confessione di chi non si perita di eseguire la raccolta differenziata e se ne fa anche vanto. Interessanti le sonorità della tastiera in versione sintetizzatore. Pianoforte delicato, voce e sezione ritmica con un passaggio di piano ‘alla U2’, delicato e pregnante per Mattina presto, che rappresenta la storia di un amore che vuole sentirsi libero e non legato dalle esigenze di ciascuno dei componenti la coppia. Interessante il lavoro del basso e quello della chitarra elettrica inframmezzata dall’inciso, suggestivo ed indispensabile, del pianoforte. Qui… possiede un’apertura sonora alla Black Sabbath, con sezione ritmica e chitarra elettrica sugli scudi. La voce annuncia liriche oscure con il suono della tastiera che taglia l’aria come una sorta di lama metallica. Il ritmo è sostenuto e deciso mentre le liriche rendono il climax complessivo sempre più inquietante. Un brano denso e liquido al contempo, ma originale nella sua scansione ritmica.

Equivoco relazionale inizia con il suono del basso che subito introduce il passaggio delle tastiere in simil dance mentre la voce annuncia un “evento relazionale negativo” dove qualcuno all’interno di una coppia ha avuto fisicamente la peggio. Un brano geniale che fosse stato proposto da un gruppo dark inglese degli anni ’80 avrebbe spopolato per ricchezza di sonorità e di immagini stravaganti ed attraenti. Anche per Tutto scorre l’intro è dato dal suono del basso, poi arriva il suono del pianoforte e della chitarra elettrica. Le note della tastiera colorano il brano nonostante le liriche non siano propriamente poetiche, ma un mix di immagini truculente, di quotidiana povertà esistenziale. Ma questo è lo stile degli Oramala… mentre la melodia del pianoforte avanza, le liriche non danno scampo alla composizione di un quadro umano complessivo che non dà particolare speranza per il domani. Molto intenso il suono della chitarra e della tastiera in chiusura con la sezione ritmica che non dà tregua. Vigilessa possiede suoni elettronici aprono un brano bizzarro dedicato ad una vigilessa. È inutile descriverne il testo...va ascoltato immaginando di ritrovarsi incastrati in un letale mix lirico posizionato tra gli Squallor e gli Skiantos. Ho detto tutto.
Un buon inizio per il gruppo milanese che, a mio modesto avviso, ha bisogno di suonare molto dal vivo per riuscire a trasmettere quella giusta dose di forza scenica che permetta ai suoni e alle liriche delle canzoni di esprimersi al meglio.  

(nella foto un live nello Spazio Teatro 89 di Milano)

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Oramala
  • Anno: 2019
  • Durata: 40:23
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Non sono più quello di una volta

02. Pippo, cane antropomorfo

03. È strano

04. Alpha privativo

05. Convinzioni

06. Plastic free

07. Mattina presto

08. Qui…

09. Equivoco relazionale

10. Tutto scorre

11. Vigilessa

Brani migliori

Musicisti

Maurizio Basile (chitarra elettrica, acustica, voce)  -  Sergio Lindo (batteria, percussioni)  -  Andrea Pifferi (piano, tastiere)  -  Roberto Repetti (basso elettrico)  -  Massimo Vasena (voce)