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Francesco Baccini

Baccini canta Tenco

«Luigi ce l’ho nel sangue. Già nel sangue, perché lui è come il blues: o ce l’hai nel sangue o a farlo non riesci, nemmeno se ci provi». Baccini canta Tenco. L’aveva cantato per caso alla fine di una session di registrazione per l’album Ci devi fare un gol (2010), si era messo al pianoforte e aveva accennato Vedrai vedrai. Da quel momento, tra brani eseguiti dal vivo nei concerti e qualche commento positivo dai suoi collaboratori, ha iniziato a nascere l’idea dello spettacolo che poi Francesco Baccini ha portato in giro in tanti teatri italiani e che, a conclusione di tutto, è finito in questo disco uscito a novembre 2011.

C’è somiglianza fisica e di timbro tra i due cantautori genovesi, e questi potrebbero già essere due validi motivi per ascoltare con interesse quest’omaggio; basta poi qualche notizia sulla storia di ascoltatore musicale di Baccini per leggere nelle sue parole «a scrivere canzonette ho imparato da lui» o ancora «un mio cugino più grande mi portò i dischi suoi e di De Andrè, e fui illuminato» una profonda stima e affetto. E quando si vuole bene a qualcuno, e gli si vuole fare un regalo, non può che venire fuori qualcosa di emozionante. Soprattutto se hai la bravura, l’eleganza e l’onestà che ha Francesco Baccini.

Non so se in questo disco ci sono i migliori brani di Tenco. Sicuramente nella scelta di quelli da inserire si è voluto raccogliere il tutto in modo che arrivasse alle nostre orecchie anche il Tenco ironico, quello che raccontava la società degli anni Sessanta, criticandola in maniera fine e sottile, e non solamente lo scrittore malinconico e tormentato. E la scelta va premiata, perché molto più semplice (e commercialmente efficace?) sarebbe stato adagiarsi sull’immagine che del cantautore ha la maggioranza. Eppure, se si vuole bene a qualcuno, come si diceva prima, è buona cosa ricordarlo in tutte le sue sfumature. Il lavoro di arrangiamento di tutti i brani, grazie anche al talento di Armando Corsi, ci riporta, rinnovata, tutta la capacità di anticipare i tempi che Tenco ha avuto. Con il jazz e il blues, mischiati in un nuovo modo di vivere e scrivere le canzoni: linguaggi che all’epoca, come purtroppo la storia ci ha insegnato, non furono capiti fino in fondo.

Tenco la possibilità di fare un concerto suo non la ebbe, forse neanche la cercò, e allora quest’omaggio di Baccini non è solo un disco, è soprattutto un regalo fatto a noi. Per provare a immaginare come sarebbe potuto essere, e non è stato. 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Armando Corsi, Raffaele Abbate
  • Anno: 2011
  • Durata: 63:43
  • Etichetta: Pippodea Edizioni Musicali

Elenco delle tracce

01. Bang bang

02. Vedrai vedrai

03. Quando

04. La ballata dell’amore

05. Cara maestra

06. Hobby

07. Ragazzo mio

08. Se stasera sono qui

09. Giornali femminili

10. Angela

11. Ho capito che ti amo

12. Tu non hai capito niente

13. Ballata della moda

14. Se potessi amore mio

15. Un giorno dopo l’altro

16. Ognuno è libero

17. Mi sono innamorato di te

18. E se ci diranno

19. Li vidi tornare (Ciao, amore ciao)

20. Preghiera in gennaio

21. Lunatika

Brani migliori

  1. Vedrai vedrai
  2. Se stasera sono qui
  3. Li vidi tornare (Ciao, amore ciao)

Musicisti

Francesco Baccini: voce e pianoforte Armando Corsi: chitarra classica e cori Luca Falomi: chitarra classica, acustica, elettrica Luca Volontè: sax tenore, soprano, armonica, cori Pippo Pedol: contrabbasso e cori Marco Fadda: percussioni, batteria del brano n°13, tromba Matteo Di Francesco: batteria