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Bungaro

Arte

Un titolo conciso Arte per questo che è il sesto album di Bungaro, un artista che ha davvero già percorso i vari linguaggi dell’arte passando dalla canzone d’autore, al cinema fino al teatro, un titolo davvero azzeccato, perché sintetizza soggetto e oggetto dell’intero progetto.

Se è anche di arte che si parla nel disco è sicuramente di arte pura il risultato raggiunto nel realizzarlo. «Cosa provo quando sono di fronte ad un’opera d’arte / Come di fronte ai tuoi occhi che mi stanno a guardare / Uno sbilanciamento un senso di vuoto… / Di bellezza bruciante che non passa mai» così canta Bungaro in Arte e la stessa sensazione di vertigine l’ho provata io sin dal primo ascolto di questo splendido disco. 

 

Nell’interno della copertina cartonata Bungaro scrive «Ho fatto un viaggio in luoghi così lontani che mi sono sembrati vicinissimi. E luoghi vicini che per raggiungerli ho dovuto lavorare tanto.» e si può ben dire che ha raccolto compagni di viaggio capaci con il loro tocco di trasformare bellezza in perfezione, troviamo così la grazia di Paula Morelenbaum che con lui duetta in Arte, la forte personalità di Fiorella Mannoia che lo affianca in Il deserto, il poliedrico Nerì Marcorè che canta con lui Piacere di vederti come in un immaginario parallelo. Ma i loro non sono gli unici contributi importanti presenti nel disco, troviamo anche il grande Omar Sosa al pianoforte, marimba e percussioni ed il virtuoso Ferruccio Spinetti al contrabbasso entrambi impegnati nella poetica Dal destino infortunato con testo di Sergio Endrigo, la coppia Lucilla Galeazzi e Ambrogio Sparagna, lei con la propria inconfondibile voce, lui con il suo popolare organetto nell’energico e folckloristico Madonna di lu finimundu e, a fine disco, la maestria di Guinga che con la sua chitarra accompagna Bungaro nella delicata Piccenna mia.

 

L’intero disco è stato scritto quasi per intero dalla coppia Pino Romanelli-Bungaro che ha saputo creare canzoni che si muovono tra quotidiana realtà e appassionate svolte sognanti, tra slanci pindarici e intimistiche chiusure, tra intriganti suggestioni sudamericane o fragoroso folklore del nostro sud ed è stato arrangiato quasi in uguale misura da Michele Ascolese e dal maltese Aidan Zammit che si sono avvalsi per l’occasione anche di un’orchestra d’archi di ben 25 elementi. Davanti a tanta messe è davvero difficile pescare il meglio, io quasi andando controcorrente citerei soprattutto le minimaliste Piacere di vederti e Piccenna mia, perché per le loro caratteristiche evidenziano ancor più la bravura di un artista capace di mettersi a nudo rimanendo modesto «Io sono io e ho un carattere normale / Sbarco il lunario con la musica e la voce / I gesti e le parole di chi ancora vuol capire / Il mistero dell’andare del fermarsi e ripartire / Il piacere è tutto mio», anzi io direi che il piacere è tutto nostro.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Bungaro, Aidan Zammit, Michele Ascolese
  • Anno: 2010
  • Durata: 55:55
  • Etichetta: I sogni son desideri records / EGEA Music

Elenco delle tracce

01. il motore immobile

02. arte

03. il deserto

04. se rinasco

05. vestimi di te

06. trafficante

07. pagine

08. punti di vista

09. dal destino infortunato

10. madonna di lu finimundu

11. non e’ tempo che passa

12. il volume del mare

13. piacere di vederti

14. piccenna mia

Brani migliori

  1. Arte
  2. Se rinasco
  3. Piacere di vederti

Musicisti

Bungaro: voce, chitarre acustiche (1, 9, 13), cori (8), arrangiamento (13, 9) Aidan Zammit: pianoforte (1, 3, 4, 5, 8, 12), tastiere (1, 3, 4, 6, 12), mezza-zampogna (1), programmazioni (5), cori (8), arrangiamento (1, 2, 3, 4, 5, 6, 10, 12), direzione (1, 3, 4, 12), direzione archi (2, 6, 10), cori (8)
Michele Ascolese: chitarra elettrica (1, 3, 4, 5, 8, 12), chitarre (2, 6, 10), arrangiamento (2, 6, 10)
Lorenzo Feliciati: contrabbasso (1, 2, 3, 6, 8, 10), basso elettrico (4, 12), cori (8)
Lucrezio De Seta: batteria (1, 2, 3, 4, 6, 8, 10, 12)
Alessandra Falconieri: voce (1) Raul Scebba: percussioni (4, 10) Gianni Iorio: bandoneon (6) Natalio Mangalavite: pianoforte (6, 7), arrangiamento (7), direzioni archi (7) Paulinho Trumpete: tromba (8), filicorno (8), trombone (8), arrangiamento fiati (8)
Pino Romanelli: cori (8) Gianluca Galvani: basso tuba (10) Roberto Marino: pianoforte (11), arrangiamento (11), direzione archi (11) Orchestra d’archi di 25 elementi: (1, 2, 3, 4, 6, 10, 12)   Paula Morelenbaum: voce (2) Fiorella Mannoia: voce (3) Omar Sosa: pianoforte (9), marimba (9), percussioni (9), arrangiamenti (9) Ferruccio Spinetti: contrabbasso (9), arrangiamenti (9) Lucilla Galeazzi: voce (10) Ambrogio Sparagna: organetto (10) Neri Marcorè: voce (13) Guinga: chitarra (14), arrangiamento (14)