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Lino Capra Vaccina

Arcaico Armonico

Lino Capra Vaccina è il 'visionario' che non ti aspetti. Quando lo incontri ti imbatti in un distinto signore di mezza età, con trascorsi artistici certamente prestigiosi ma che non metteresti mai in relazione alla persona con cui stai amabilmente chiacchierando, data la sua bonomia che non denota né tradisce antichi o vicini furori artistici e/o d’avanguardia musicale.

Poi, dopo aver ripassato alcuni dei suoi lavori dal primo Aktuala (gruppo di cui fu tra i fondatori) e l’ultimo, Frammenti di un antico adagio (riedizione praticamente raddoppiata dell’album Antico adagio,. qui sotto la cover). Quattro più uno i brani prodotti per questo Arcaico armonico che vede la presenza di due amici storici di Vaccina: Juri Camiscasca e Paolo Tofani che, come Vaccina, hanno condiviso in maniera profonda i suoni e le utopie artistiche degli anni ’70. Ma se qualcuno pensasse a questo lavoro come ad una sorta di revival “dei tempi che furono” sbaglia completamente l’obbiettivo. Arcaico Armonico è un lavoro moderno e ricco di contenuti musicali, quasi accecanti in alcuni momenti. Un lavoro che non lascia spazio alla distrazione tante e tali sono le variabili che si incontrano nel corso della narrazione musicale dove gli strumenti suonati da Vaccina, insieme alle sue intuizioni musicali, rappresentano una sorta di chiave sonora e mistica per aprire porte di assoluto. Non sono suoni facili, all’apparenza, quelli partoriti dalla fervida arte compositiva dell’artista milanese, ma al contempo si tratta di suoni ancestrali, di suoni quasi primordiali che vagano nello spazio e che solo agli artisti “visionari” (appunto) è dato incontrarli, riconoscerli, apprezzarli, comprenderli, tradurli, porgerli agli ascoltatori che ne trarranno il necessario beneficio psicofisico perché questa è musica per la mente, come spesso si diceva volendo riaffacciarci ai suoni dei corrieri cosmici.

Ma la differenza è che qui i suoni sono “puliti”, naturali, non campionati, privi di sintetizzatori e strumenti elettronici di varia foggia e sonorità. Tutto è suonato in maniera coinvolgente e si comprende quanto queste sonorità siano intrinseche all’autore che continua nella sua ricerca musicale con grande passione, garbo e coscienza dei propri mezzi. Una ricerca che ha il coraggio di proporre e produrre un lavoro certamente inusuale e che costringe l’ascoltatore a fermarsi, ad ascoltare i brani, a porre la massima attenzione sui passaggi armonici, che obbliga a darsi un tempo indefinito per poter assaporare i suoni proposti, certamente inusuali, certamente non banali, certamente non confondibili con altri musicisti nostrani.
È un suono, quello generato dalla ricerca di Vaccina, certamente non italico ma influenzato da atmosfere europee con lo sguardo (e soprattutto l’orecchio) teso a catturare - da altre culture - sprazzi di atmosfere coniugabili con la ricerca da sempre presente nella discografia e nell’esperienza discografica di Vaccina che, certamente, paga pegno alle sue radici di avanguardista e, ancor di più, di innovatore. I brani hanno lunghezza superiore ai dieci minuti tranne gli oltre tre minuti di Improvvisamente e sono una sorta di lungo fiume sonoro che pare non debba terminare mai. Tutti i brani sono un continuo incedere di strumenti che si accavallano, si intersecano, si fanno motore di altri suoni, si impennano e si quietano in una sorta di salmodia non solo vocale senza che, quasi, vi sia un segnale di interruzione ma che prosegue senza sosta quasi alla ricerca di una fine che non c’è, che non arriva, che non trova mai una pace compiuta.

La voce di Camisasca (qui in una foto di repertorio), in Andante ancestrale sembra volerci condurre in una dimensione senza tempo e senza possibilità di sfuggire alla sua circolarità che si avvolge su se stesso in un infinito incedere, in una dimensione del suono, qui ed ora, che si affanna a cercare di dare un senso al tempo reale e presente. Questo è un album che accende la fantasia e si innesta nel filone della carriera artistica di Vaccina che non ha mai dimenticato la lezione e l’influenza dell’esperienza degli Aktuala. Un’esperienza ricca di suggestioni e, all’epoca, all’avanguardia, capace di fondare un antesignano filone di World Music che nel tempo è cresciuto, prendendo le più differenti derive artistiche. Alcune di dubbia qualità altre, come quella di Vaccina, capaci di afferrare il cuore dell’ascoltatore e tenerlo stretto sino all’ultima nota. Per rendere ancora più interessante la proposta, ai primi di Gennaio uscirà anche la versione in vinile. Una bella scommessa che ci auguriamo l’artista milanese possa vincere su tutta la linea.

       

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica:  Max Marchini
  • Anno: 2015
  • Durata: 55:42
  • Etichetta: Dark Companion Records

Elenco delle tracce

01. Echi e frequenze
02. Dialoghi tra suoniì
03. Andante ancestrale
04. Arcaico armonico
05. Improvvisamente

Brani migliori

Musicisti

Lino Capra Vaccina: gong, cimbali, tablas, percussioni varie, campane, corde del piano, campane tubolari, archi, sabar, strumenti etnici africani ed indiani, voce  -  Juri Camisasca: voce in Andante ancestrale  -  Paolo Tofani: Mandhura in Dialoghi tra suoni  -  Camillo Mozzoni: oboe, oboe d’amore, corno inglese, in Arcaico armonico  -  Max Marchini: percussioni e gong aggiuntivi in Improvvisamente