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Fabio Dondelli

Amor Fati

Amare il proprio destino, anche e in modo particolare se questo coincide con una svolta di vita, di carriera, o più semplicemente di un percorso artistico. Fabio Dondelli, classe 1977, torna sulla scena discografica nella difficile primavera 2020, questa volta usando semplicemente il proprio nome e rinunciando quindi allo pseudonimo de Il Sindaco, con il suo terzo album da solista. Il musicista e cantautore bresciano, con il nuovo Amor fati mette apparentemente da parte la fase più ironica, rock e politicizzata della sua carriera e il folk degli inizi con gli Annie Hall, uscendo sulla scena musicale con un disco dal sapore molto più "pop", che porta con sé un messaggio di positività, di attenzione alla natura, di sensibilità verso l'altro, sia esso uomo, animale o addirittura un fiore.

Anticipato dal singolo Melville da cui ha preso vita l'intero lavoro e dal video Gattopardi (visibile a questo link), il disco, pubblicato su etichetta Freecom music e prodotto da Pierluigi Ballarin, contiene dieci tracce che nell'insieme costituiscono un corpo piuttosto omogeneo, sia di significati che nelle sonorità, che pur sviluppandosi come una naturale evoluzione dei due album precedenti, si distacca notevolmente da quel percorso. È questo un disco che all'ascolto scorre fluido, che accoglie e raccoglie sentimenti, emozioni, e le nostre stesse paure e debolezze. Amor fati è un lavoro tuttavia coraggioso, limpido e sincero nell'invertire quasi la rotta per esplorare luoghi dell'anima lasciati appena un po' indietro.
"Anche oggi non si vola /rimandiamo a domani /l'esame di coscienza"
(da Melville, che apre il disco): e  invece no, meglio farlo ora, subito, prendere posizione e pensare a scegliersi così il proprio destino.

Simbolica è l'immagine di copertina, di Paola Dutti, che riprende il gioco Game of life creato alla fine degli anni Sessanta da un matematico, nel quale attraverso le interazioni con altri automi, l'automa protagonista può vivere o morire o ritornare alla posizione di partenza. È in fondo quel gioco degli infiniti ritorni, che accadono spesso nella vita di ciascuno di noi, a volte senza esserne consapevoli o a volte per necessità, il filo conduttore che lega i singoli brani dell'album, e che viene ben rappresentato da Elogio della routine, in cui ogni luogo da cui fuggire è alla fine quello amato, a cui ci si sente più legati e dove alla fine si desidera (a volte faticosamente) tornare. Il tema del viaggio è ripreso, oltre che in Melville - a nostro avviso uno dei migliori brani dell'album - anche in Finimondo, l'ottima traccia che chiude il disco, in cui si parla di un'ipotetica apocalisse che, liberandoci da ogni falsità, possa dar modo all'amore di essere la vera ed unica salvezza.

La bella e particolare voce "arrotata" di Fabio Dondelli (che nella vita oltre che cantautore e musicista è insegnante) accompagna, fa da guida, suggerisce, incoraggia; a volte descrive, altre volte indica solamente e lascia a noi la curiosità di andare.

"E sì lo so ho cambiato opinione/ su tutto quello che ci girava per la testa, / quante idee, quante dediche..."  I Fiori finti non sono altro che metafore, che per un gioco di specchi ci riconducono alla verità spesso scomoda ma unica possibile, ci riportano all'amore per la madre terra, ci ricordano una storia fatta di fatica, di sudore, di ricerca di lavoro dietro a ogni apparenza. Rimettendoci sempre e comunque in discussione.

Di recente Fabio Dondelli ha aperto il concerto di Daniele Silvestri in piazza Duomo a Brescia (solo chitarra e voce) e ha tenuto alcuni di concerti di presentazione del disco con la band.

 

foto di Alessandra Giotto

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Pierluigi Ballarin
  • Anno: 2020
  • Durata: 36:00
  • Etichetta: Freecom Music

Elenco delle tracce

01. Gattopardi
02. Buco nell’acqua
03. Fra gli alberi
04. Melville
05. Prima o poi
06. Elogio della routine
07. Fiori finti
08. Transiberiana
09. Terra
10. Finimondo

Brani migliori

  1. Melville
  2. Fiori finti
  3. Finimondo

Musicisti

Fabio Dondelli, chitarra acustica, pianoforte, voce - Mauro Gambardella, batteria - Pierluigi Ballarin, basso, chitarra elettrica, piano elettrico, synth