Giorgio Li Calzi
Quarantatre anni, torinese, Giorgio Li Calzi è musicista anfibio (che non vuol dire eclettico, sia chiaro) come pochi. Jazzista per comodità (soprattutto altrui) e musicista elettronico-contemporaneo per vocazione (sua), ha sempre avuto un debole per il cinema, e più in generale per l’abbinamento suono/immagine. Stupisce persino un po’, quindi, che questo sia il suo primo dvd, testimonianza di una sonorizzazione del 2005 riguardante un’opera-cult del realismo sovietico. Alexsandr Nevskij fu girato da Sergej Ejzenštejn nel 1938 su incarico del regime staliniano (che non a caso gli conferì poi l’Ordine di Lenin) come reazione all’incalzante hitlerismo. Si tratta quindi di un film patriottico-bellico, ambientato attorno al 1240, spiccatamente propagandistico, e come tale gonfio di enfasi e retorica, che Li Calzi da un lato sottolinea e dall’altro stempera. Intanto lo accorcia di oltre la metà (il film era già sonoro, ma qui è unicamente la musica ad affiancare l’immagine – perfetta – cassando i dialoghi e conservando solo le scene più squisitamente d’azione), poi vi abbina sequenze elettroniche con massiccio ricorso a campionamenti di suoni e voci di area esteuropea. Su tutto, in quattro momenti, posa la sua tromba lirica e dimessa, ora aperta e ora sordinata. Il risultato è un’opera altamente concettuale, mai banale, ora martellante e ora più soffice, quasi dolente. L’universo espressivo di Li Calzi vi si espande secondo le sue prerogative più tipiche.
Varrà la pena, in chiusura, di svelare un retroscena: Li Calzi, nel momento di sottrarre alla pellicola il sonoro originale, non ha potuto fare a meno di accorgersi che il principale motivo del fascino su di lui esercitato dal film proveniva proprio dalla colonna sonora di Prokof'ev, trovandosi quindi costretto a operare un’amputazione quanto mai dolorosa. A quel punto – confida – “ho dovuto adattarmi a pensare alla vecchia storia dell’amore adolescenziale, in cui quello che ami ti appartiene, e quindi puoi farne quello che ti pare”. Detto fatto: il risultato, dopo tre anni di attesa, è ora davanti ai nostri occhi (Ejzenštejn, via Li Calzi) e alle nostre orecchie (Li Calzi, via se stesso).
01. Opening Credits
02. Prologue
03. Pskov in Black
04. Preparation
05. Organum
06. The Waiting
07. Battle/1
08. Battle/2
09. Kyrie
10. Pabieda
11. Closing Credits
Giorgio Li Calzi: tromba, campionatori, sintetizzatori, computer, vocoder