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Daniele Celona

Abissi Tascabili

A volte capita che nell’era dell’avanzata digitale e della progressiva eliminazione del supporto fisico qualcuno scelga di andare sfrontatamente controcorrente e di creare un’opera che sia nel contempo musicale e artistica, scommettendo sulla qualità di un progetto forse anacronistico, ma indubbiamente affascinante e maestoso. Quest’artista si chiama Daniele Celona, e per il suo terzo album sceglie Abissi Tascabili, un titolo che sa di collana letteraria e che propone un connubio indissolubile tra musica e fumetto, associando ad ogni brano una tavola illustrata che lo rappresenta.

Realizzato in collaborazione con il Progetto Stigma, Abissi Tascabili snocciola nelle sue dieci tracce il rapporto dell’uomo alle prese con il baratro, fotografato un attimo prima di perdersi. Il tratto fumettistico sembra ideale per raccontare la tragedia ed il tormento dell’uomo, per i più appassionati non sfuggirà il richiamo e l’omaggio a Dylan Dog, uno dei protagonisti cult del genere, in titoli quali Maelstrom e Memorie di un ESP. Dieci brani e dieci storie illustrate attraverso le quali la vera sconfitta torna sulle spalle dell’essere umano, immobile e bloccato, che si accontenta di vivere una vita ovattata e sdrucita attraverso il proprio alter ego social.

In apertura il mitico personaggio di Orfeo ci dà già l’idea dei vari dannati con cui ci troveremo al cospetto (“Non mi salvare più dalla paura del domani/ Non mi salvare più, a meno che non funzioni”), sospesi tra realtà e fantasia.

Tra i brani più intensi spiccano le due collaborazioni, quella con Paolo Benvegnù nei panni di Poseidone nella già citata Maelstrom, in cui si invoca un vortice capace di spazzare tutto in un epico crescendo rock (“Maelstrom prendi me, sopra gli ultimi, sopra gli uomini di cattiva volontà/ Maelstrom scegli me, dalle nuvole, come fulmini, dentro abissi e immensità”) e con Pierpaolo Capovilla in Shinigami, personificazione della morte nella mitologia giapponese, qui alle prese con la rivendicazione di un’anima dannata (“Ho detto che lui è mio!, Buon Dio, diglielo tu/ abbiamo un patto io e te!”).

A chiudere il viaggio 24617, approdo a rive conosciute, una sorta di ritorno ad Itaca in cui Celona/Ulisse riabbraccia l’affetto di un amore materno e di un’infanzia perduta e si abbandona ad una promessa (“Sarò uno di quei punti, che brillano anche se sono spenti”).  

Foto di Chiara Mirelli

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Antonio Cooper Cupertino e Daniele Celona
  • Anno: 2018
  • Durata: 41:02
  • Etichetta: louvo

Elenco delle tracce

01. Orfeo
02. HD Blue
03. SSRI (e se sarai)
04. Lupi nel buio (feat. Sunshine Gospel Choir)
05. Shinigami (feat. Pierpaolo Capovilla)
06. Memorie di un ESP
07. I Ragazzi dello Zoo
08. La figlia dell’Uomo Nero
09. Maelstrom (feat. Paolo Benvegnù)
10. 24617

Brani migliori

  1. Orfeo
  2. Shinigami
  3. Maelstrom

Musicisti

Daniele Celona: Voce, Chitarre, Basso, Piano, Synth  -  Marco Di Brino: Basso, Sax Baritono  -  Davide Invena: Chitarre  -  Pietro Cuniberti: Chitarre, Synth  -  Fabio Rondanini: Batteria e batteria preparata  -  Alessio Sanfilippo: Batteria  -  Claudio Lo Russo: Batteria  -  Bea Zanin: Violoncello  -  Chiara Di Benedetto: Violoncello  -  Antonio Cooper Cupertino: Synth, Percussioni, Cori