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Giacomo Lariccia

10

10 è il nuovo album di uno dei migliori cantautori italiani della nuova generazione, Giacomo Lariccia, romano che risiede a Bruxelles ormai da circa un paio di decenni, dopo aver girato in lungo e in largo l’Europa con la sua chitarra, la sua voce e le sue canzoni. E’ importante sottolineare il termine cantautore, perché Giacomo si inserisce a pieno diritto nel solco tracciato dai grandi cantautori italiani. Solco che dagli anni ’90 ha vissuto una sorta di new wave cantautorale, con l’ingresso di una nuova generazione di songwriters che hanno imparato la lezione dei padri, speziando di nuove sonorità le loro canzoni per inserirle in un contesto globale in grande trasformazione.

Lariccia, per tre volte finalista al Premio Tenco, ha già dimostrato con i suoi tre album precedenti Colpo di Sole (2012), Sempre Avanti (2014) e Ricostruire (2017) di avere indubbie qualità, sia musicali (è diplomato in chitarra jazz) e vocali sia nella scrittura delle liriche. A ciò aggiunge una sensibilità delicata e un’umanità che si impasta facilmente con gli altri, manifestando una naturale empatia. 10 è una sorta di celebrazione, a dieci anni dal suo esordio, ma è anche un punto fermo, per guardare il percorso finora compiuto e al contempo per proiettarsi con nuovo slancio in avanti, alla ricerca di nuove sensazioni e di nuovi incroci. Il disco ripresenta alcune canzoni già inserite negli album precedenti affiancandole ad altre uscite come singoli ma mai inserite in un album. Non è però una raccolta, è un album nuovo a tutti gli effetti, le canzoni già edite sono state risuonate e ricantate con l’aiuto di 15 musicisti che hanno dato colorazioni inedite alle canzoni, mescolando i loro accenti e le loro sensibilità con quella di Giacomo. Con questi artisti si è stabilito un dialogo fecondo che ha generato queste canzoni, dalle quali traspare un artista in continuo movimento, curioso e affamato di nuovi incroci umani e musicali. Il gusto con cui Giacomo Lariccia riesce a tenere insieme i diversi profumi delle canzoni rende il disco ascoltabile dall’inizio alla fine con interesse, entusiasmo e curiosità.

Apre l’album Limiti, pezzo musicalmente leggero ma dal testo profondo, che parla di libertà e dei limiti che inevitabilmente si incontrano (umani, temporali ed economici) ma che paradossalmente rendono più ispirati (“senza limiti siamo più tristi, meno creativi”). I due pezzi successivi sono brani importanti. Il primo, Ci penserà il tempo, è una ballata dolce e suadente che ragiona in maniera mirabile e positiva attorno al tema del tempus fugit: “Anche il dolore più intenso nei ricordi si stempera”, è questo il concetto cardine di un brano che ha tutte le caratteristiche per diventare un classico. La canzone è impreziosita dalla voce di Petra Magoni, le corde di Ferruccio Spinetti (i Musica Nuda quindi) e i tasti di Alessandro Gwis. Giacomo canta con bella intensità Le déserteur, una reprise del brano che Boris Vian pubblicò nel 1950, facendola divenire rapidamente un inno mondiale all’antimilitarismo. Il testo in italiano è nella splendida traduzione di Giorgio Calabrese (“Per cui se servirà del sangue ad ogni costo, andate a dare il vostro, se vi divertirà”). La voce femminile è di Erica Boschiero mentre il violino è di Francesco Fry Moneti dei Modena City Ramblers. Il disco prosegue poi sempre con brani di alto livello, dal primo pezzo pubblicato nel 2011, Scendo pedalando, che andò subito in finale alla Targa Tenco con l’album Colpo di sole ad un brano bellissimo come Sessanta sacchi di carbone, che descrive l’epopea dei giovani che dall’Italia partivano per il Belgio per lavorare nelle miniere di carbone. Splendida la voce di Rocco Granata (autore e interprete del super hit Marina) che dialoga con quella di Giacomo Lariccia. Una voce vera, che entra nella canzone e la rende palpabile. “Quante vale un uomo, è difficile spiegare. Però a quel tempo era chiaro come il sole, un uomo vale sessanta sacchi di carbone”. Mi tradirai è musicalmente più leggera, i fiati aggiungono calore ad un pezzo dal ritmo sostenuto, la base ritmica spinge e Giacomo Lariccia canta con grande convinzione. Il testo rimanda all’epoca della pandemia ed affronta il tema della libertà da uno strumento come lo smartphone. Parole, sempre nata durante la pandemia, possiede un bel ritmo ed è una canzone dedicata a tutti coloro che usano, maneggiano, lavorano con le parole. In La mano di un vecchio il ritmo diventa africano, grazie all’incontro con i musicisti del Congo Ange Nawasadio, Silvye Nawasadio e Honoré Kauadio. In Come sabbia Giacomo Lariccia dialoga vocalmente con Marco Calliari (“Marco è uno dei nuovi e preziosi incontri del 2023”), artista italo-canadese che vanta una carriera nel continente americano con qualche puntata in Italia.

L’album mantiene per tutta la sua durata una linea unitaria pur contenendo canzoni dalla precisa identità, ognuna con il suo preciso colore, attinto però dalla medesima tavolozza. Una particolare attenzione va rivolta alle multiformi vocalità con le quali si incrocia quella di Giacomo. Elisabetta Spada canta in  I'm not alone, la voce nota di Peppe Voltarelli interpreta magistralmente L’attendente Cancione in bicicletta. Alice Lenaz fa sua invece Bruxelles, città adottiva di Giacomo Lariccia, affiancato da Giuseppe Oliveto, leader e cantante dei Radio Lausberg, alla fisarmonica e all’oboe. Finaz, noto per essere il fondatore e chitarrista della Bandabardò e per le sue diverse collaborazioni, canta con Giacomo nel brano Sempre avanti. Ritorna il tema della libertà in Liberi, che affronta anche il problema sempre più dibattuto dell’insicurezza individuale e collettiva. Il brano ospita, direttamente dagli Stati Uniti, la tromba di Giulio Carmassi, polistrumentista, musicista del Pat Metheny Unity group.

Un disco prezioso questo 10 di Giacomo Lariccia, che ci mostra un cantautore-musicista anomalo, che risiede all’estero ma non dimentica l’amore per l’Italia, dalla quale ritorna come si ritorna dalla mamma, per respirare l’amore primordiale. L’album si chiude con due brani molto potenti. Il primo è Tremenda voglia di vivere, che sembra un paradosso se si pensa che è nato nel periodo Covid. E’ una canzone che incarna perfettamente lo spirito vitale di Giacomo Lariccia, innamorato della vita e delle sue bellezze, artistiche, paesaggistiche, musicali. Questo brano è intriso anche dell’emozione derivata dall’incontro con la Comunità Exodus di Don Mazzi di Cassino. Last but not least una splendida versione di Canzone del melograno, inserita nel disco Chieffo Charity Tribute (2020) già recensito su queste pagine. Un brano composto da Claudio Chieffo e dedicato all’amico Giorgio Gaber, con il quale amava intavolare discussioni-riflessioni su tematiche che riguardavano il destino ultimo dell’uomo. Un disco importante, ricco di belle canzoni e di uno sguardo aperto, sia come suono che come orizzonte, grazie anche ai numerosi ospiti ma in particolare alla dimensione ed esperienza internazionale di Giacomo che realizza un album che rappresenta nel migliore di modi il nostro Made in Italy, diventando un ottimo bene d’esportazione. Al termine delle 18 tracce abbiate un po’ di pazienza, non spegnete il lettore ma ascoltate dal CD la traccia fantasma, si tratta di un pezzo storico, che ha contribuito ad esportare in maniera straordinaria la musica italiana nel mondo.

 Foto di Rocco Casaluci

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Marco Locurcio
  • Anno: 2023
  • Durata: 62:11
  • Etichetta: Avventura in musica / Salty Records

Elenco delle tracce

01. Limiti
02. Ci penserà il tempo feat. Musica Nuda, Alessandro Gwis
03. Le déserteur (Boris Vian) feat. Erica Boschiero, Francesco Fry Moneti
04. Scendo pedalando
05. Sessanta sacchi di carbone feat. Rocco Granata
06. Mi tradirai
07. Parole 
08. La mano di un vecchio feat. Ange Nawasadio, Silvye Nawasadio, Honoré Kauadio
09. Come sabbia feat. Marco Calliari
10. I'm not alone feat. Kiss&Drive / Elisabetta Spada 
11. L'attendente Cancione in bicicletta feat. Peppe Voltarelli
12. Bruxelles feat. Giuseppe Oliveto, Alice Lenaz
13. Sempre avanti feat. Finaz
14. Liberi feat. Giulio Carmassi
15. Ricostruire
16. Senza farci del male (radio edit)
17. Tremenda voglia di vivere
18. Canzone del melograno (Claudio Chieffo)
+ Traccia fantasma

Brani migliori

  1. Ci penserà il tempo
  2. Sessanta sacchi di carbone
  3. Tremenda voglia di vivere