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Salvando ciò che conta

Perturbazione: Del nostro tempo rubato

L'ultimo album dei Perturbazione recensito da L'ISOLA

 


 

Sicuramente un disco fondamentale per la band di Rivoli. Nel bene o nel male, è innegabile che Del nostro tempo rubato rappresenta una pagina completamente nuova e densa di contenuti: ventiquattro tracce che testimoniano una maturità artistica ormai raggiunta, che consente ai Perturbazione di spaziare attraverso suggestioni musicali e liriche molto eterogenee entro le quali è facile perdersi.


Si tratta di un'opera ampia, dalle molte sfaccettature, e dopo il primo ascolto si ha la sensazione di non averne ancora capito l’essenza. Si possono passare ore intere a cercare una chiave interpretativa di questo o di quel brano, e perchè no, dell'intero disco, ma alla fine si conclude che non esiste una lettura univoca, ma tutt'al più si possono vedere delle linee guida.
In ben ventiquattro tracce la band trova il tempo di sbizzarrirsi in diversi generi e stili, dove emergono brani elettrici anche di grande pregio, tra cui spicca Come in basso così in alto. Molto fantasiosa anche la sonorità caribica, ai limiti di un viaggio acido, di Promozionale, in assoluto uno dei brani migliori.

 


Tra queste e molte altre sfaccettature, l'ascoltatore non rischia certo di annoiarsi, e ce n'è veramente per tutti i gusti, a cominciare dal singolo Mao Zeitung: un pezzo molto gradevole e accattivante, ma forse un po' standard, privo di quella malinconia a tratti oscura che permea altri brani del disco, non di minor pregio, ma di ascolto senz'altro meno immediato. Molto fortunata la trovata di inserire nella confezione due dischi, di cui il secondo porta la scritta «ora ciò che conta»: in teoria è pensato perchè ognuno si registri la propria compilation, ma nel contempo l'idea che ciò che conta sia un disco vuoto non è certo delle più rassicuranti, ed è perfettamente in sintonia con alcuni brani come la title track: nello stile pensoso e malinconico che è ormai un marchio di fabbrica per i Perturbazione, il brano esprime una serie di dubbi e perplessità a cui forse solo una canzone può dare tregua.
 


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