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A tu per tu con Red Canzian

“Per la voglia ancora di suonare”

A bordo palco prima del concerto di Conegliano

Incontro Red Canzian, bassista dei Pooh dal lontano 1973, nei corridoi luminosi del backstage della penultima data di un assaggio di tour (sette concerti) a preludio della tournee vera e propria che da fine gennaio 2011 proseguirà per tutta la primavera.

Siamo a due passi da Treviso, a Conegliano Veneto, terra di vino Prosecco DOC e di amicizie schiette. Il tour è nato qui, tra queste colline, allestito nel ritiro di Castelbrando, un bel castello-museo medioevale adibito per l’occasione a sala prove. Stasera il trevigiano Canzian “gioca in casa”, come ama dire dal palco ogni volta che suona nella sua città, o nelle immediate vicinanze.

Mi accoglie col sorriso e la gentilezza che conosco da quasi trent’anni, e accetta volentieri di rispondere ad alcune domande per L’Isola negli ultimi minuti prima di essere blindato in camerino (così mi spiega un “angelo custode” che si prende cura di loro) con gli altri due colleghi in preparazione al concerto. Il pubblico già sta prendendo posto in sala; il fermento e l’aspettativa nel palasport sono palpabili, stasera come mai prima. Non assisteremo al “solito” concerto dei Pooh, questo lo sappiamo noi, pubblico, ma lo sanno bene anche loro, i tre Pooh che hanno deciso di intraprendere un po’ a sorpresa questo nuovo viaggio.

 

Dopo un anno dall’ultimo tour in quattro, rieccovi ancora sul palco con grande entusiasmo. Facchinetti, Battaglia, Canzian: che cosa vi ha dato la certezza di voler ripartire, dopo l’uscita di D’Orazio dal gruppo?

La certezza ce l’ha data il fatto che lanostra musica vale più dei singoli interpreti, perchè nessuno è indispensabile al mondo: tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile. Ci siamo resi conto che la nostra storia non poteva finire così, che i nostri fans nell’ultima tournee ci hanno dato una botta di energia e si capiva che volevano chiederci questo. E soprattutto volevamo dimostrare a noi stessi, più che agli altri perché non dobbiamo dimostrare niente a nessuno in una vita così onesta di lavoro come la nostra, che abbiamo ancora le palle, e siamo ripartiti.

Perché avete sentito l’esigenza di andare contro tendenza e tornare ai suoni prog, ai pezzi “epici” degli anni 70 e soprattutto alla musica senza effetti speciali?

Più che di andare contro tendenza, avevamo voglia di suonare quei pezzi che ci hanno fatto star bene. Noi negli anni ’70 siamo decollati dalle balere, ai palazzi dello sport, agli stadi con quella musica. Quella musica ci ha fatto crescere, ci ha fatto star bene, ci ha fatto diventare forti e ci ha fatto divertire. Siamo ritornati a divertirci e a suonare per la voglia di suonare, senza computer, tutto a mano, a valvole, ed è venuta una cosa così, bellissima…

Come avete scelto i musicisti che vi accompagnano in questo tour (Danilo Ballo e Ludovico Vagnone), e soprattutto quale percorso vi ha portati da Steve Ferrone?

Abbiamo scelto tutti allo stesso modo, cercando persone che fossero compatibili con noi musicalmente e umanamente, a livello di passione. Persone che avessero voglia di divertirsi e di condividere un sogno. E anche loro l’hanno fatta, questa scelta. Ripeto: non siamo insostituibili noi e tantomeno lo sono loro. Adesso c’è questa formazione, potrebbe essercene un’altra nella tournee teatrale. Potrebbe cambiare qualcuno, ma è il progetto ciò che noi portiamo avanti. Magari l’anno prossimo andiamo in tournee noi tre da soli con un’orchestra sinfonica, chi può dirlo? Noi vogliamo essere liberi, divertirci e fare la musica nel modo più bello, per dare alla gente ogni volta un’emozione diversa e non aspettata.

Dopo 6 anni uscite con un disco di inediti, un disco importante che ancora parla d’amore, in tutte le sue declinazioni: l’amore non solo per una donna, ma amore per la musica, amore per la professione, amore e amicizia, amore e vita, amore e morte… E’ sempre l’amore la chiave di tutto?

L’amore muove il mondo un po’ come la benzina muove la macchina, però la macchina può essere di tanti tipi, e il viaggio soprattutto può essere diverso: su una strada dissestata o su una strada bellissima, fra le colline e i cipressi della Toscana o in montagna, oppure in riva al mare. Sta a noi scegliere il percorso e scegliere la macchina, la benzina in fondo è sempre quella.

 

Il report integrale del concerto di Conegliano (TV)

 

 


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