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Pino Putignani presenta "Autobiografia non autorizzata"

Nuovi ascolti

Il report de L'Isola

Pino Putignani è un artista autentico, di quelli che si fanno da soli e con fatica arrivano al loro obiettivo, senza passare dalla tv, senza essere stato prodotto e pubblicizzato dai reality dell’ultima ora. È così che si presenta alla conferenza stampa di Venerdì 5 Novembre al Mondadori Multicenter di Milano, per raccontarci del suo ultimo album Autobiografia non autorizzata e farcene ascoltare un assaggio.

Con modestia risponde alle domande sorridendo timidamente e con altrettanta modestia si avvicina al microfono accompagnato dal suo arrangiatore, il talentuoso Valerio di Paola.

Pino parla della musica oggi, della condizione della discografia e del suo rapporto con il suo “Io artista”. È, nonostante tutto, un’ottimista: si dice soddisfatto del suo lavoro, perché lui fa musica «per sé stesso, perché non potrebbe fare altrimenti», e non per averne un guadagno.

Putignani sperimenta e va oltre le frontiere; dopo un album pubblicato in formato USB con la Bleecker Record di New York, («c’è chi fa i graffiti sui muri, io ho voluto fare un disco Usb » afferma sorridendo) è il primo artista italiano a proporre un video – quello del singolo Un’altra primavera – interamente girato in 3D, grazie all’uso della prima telecamera full 3D HD.

Alle accuse di aver cavalcato l’onda del successo del 3D (vedi il tormentone di Avatar dell’inverno scorso), Pino risponde che ha semplicemente cercato di fare un prodotto culturale col fine di far arrivare la musica il più lontano possibile, attraverso le ramificazioni della tecnologia. Così come l’usb poteva essere un supporto alternativo al classico cd, oggi il 3D può essere una dimensione altra sulla quale far “vedere” la musica oltre che sentirla.

Pino, ci fa ascoltare Un’altra primavera che è il singolo per eccellenza, una canzone semplice ma non troppo, commerciale ma non troppo, orecchiabile. Una canzone che dopo il secondo ascolto già imprime il ritornello e riporta al mente a ognuno di noi il proprio vissuto personale.

Ed è questo un po’ il leit-motiv dell’intero album. Autobiografia non autorizzata è un lavoro molto intimo, attraverso il quale Pino mostra squarci della sua interiorità, si guarda dentro e si racconta; ma nei suoi testi possiamo anche trovare qualcosa di noi, storie semplici che appartengono a tutti.

Non a caso, egli stesso racconta come Le intermittenze del cuore sia un brano che ha scritto dopo il racconto di un amico sulle difficoltà che aveva nel portare avanti una relazione sentimentale. Come anche Bubble Boy nasce dalla sua chiacchierata con un suo amico medico, che di ritorno da lavoro,  gli racconta di David “the boy in the plastic bubble”.

Causa malanni di stagione, Pino ci canta solo un altro brano: Il circo invisibile, tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto quando era in America. Già, perché il ragazzo è un tipo che ha viaggiato: New York, Brasile fino a tornare in Italia.

Un arista senza frontiere né fisiche né materiali. Ma quando gli si chiede quali sono i suoi progetti futuri Pino non parla di grandi cose, bensì di un obiettivo semplice: lavorare giorno per giorno per arrivare ad ogni persona, per dire alla gente di riavvicinarsi alla musica. «La musica è ovunque», ci dice, «la ascoltiamo in qualunque posto, al supermercato, in stazione, ma quasi nessuno la sente veramente dentro». E così Pino Putignani ci saluta, con un augurio: tornare ad incontrare la gente, proprio come ha fatto in questa occasione.


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