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Andrea Di Cesare vince il Premio Le Cattedrali Letterarie Europee

A Ennio Morricone, David Lynch e Andrea Di Cesare il Premio dell'edizione 2019

L’Associazione culturale Eureka consegna ogni anno a vari esponenti delle Arti il Premio Internazionale Le Cattedrali Europee

Questo importante riconoscimento negli anni è andato a personalità quali Umberto Eco, Jose Saramago, Andrea Camilleri, solo per citare alcuni nomi. Il 2019 ha visto la consegna del Premio dalle mani del Presidente Marco Ghitarrari al Maestro Ennio Morricone, a David Lynch (anche se solo virtualmente, il regista si è infatti collegato via web da Los Angeles) e al violinista Andrea Di Cesare. 

L’occasione è stata la serata organizzata lo scorso sabato 23 novembre nella casa che fu di Alberto Sordi a Caracalla (Roma). La casa, in progetto di diventare museo e di essere quindi aperta alle visite del pubblico, romano e non, ha accolto una ottantina di persone nel piccolo Teatro in fondo al primo piano; proprio accanto ad una stanza-archivio dove sono raccolti alcuni cimeli del grande Albertone, come i berretti utilizzati in alcuni dei suoi film più famosi, da Fumo di Londra a Il Vigile. L’atmosfera era raccolta e amichevole, senza che si perdesse di vista la sacralità del luogo nel quale tutto stava avvenendo. 

Poco prima dell’inizio della serata abbiamo potuto scambiare due parole con Andrea Di Cesare, del quale L’Isola ha seguito negli anni la carriera e l’evoluzione artistica.

D: Ciao Andrea, la prima domanda dopo aver avuto la possibilità di fare un breve tour della casa, non può essere che questa: quali sono le tue emozioni nel ricevere questo Premio assieme a Morricone e Lynch, e riceverlo qui in quella che fu la casa di Alberto Sordi. Tre mostri sacri dell’Arte.

R: La sensazione è quella di essere in una bolla d'aria, in una storia parallela, io vicino a due grandi Artisti Mondiali che mi sono sempre sembrati irraggiungibili. Però i sogni si possono avverare, con il duro lavoro, credendo nelle proprie idee e portandole sempre avanti. E’ importante ascoltare le persone che ti danno consigli costruttivi per migliorare te stesso, e non gli invidiosi che vogliono controllare la tua vita con i loro consigli sbagliati; dare priorità a te stesso e a quello che senti, ricordandosi che sei tu che controlli i tuoi risultati, sia di lavoro che di vita. Poi stare all'interno della casa di Alberto Sordi e ricevere il premio tra queste mura, per me che sono romano, è veramente straordinario, come se ci fosse anche Sordi vicino a noi sul palco. Fantastico ed indescrivibile. Sarà una serata unica.

D: In aggiunta alla tua carriera di musicista, tu hai una strada parallela altrettanto importante che è quella dell’insegnamento. Cosa trovi nell’arte dell’insegnare che non c'è nel fare musica da esecutore...

R: Sai, io ho iniziato a 5 anni a studiare il violino, ho studiato con i più importanti Maestri violinisti del mondo, ho avuto esperienze di concerti in tutto il mondo, sarebbe davvero sprecato tenersi per se tutta questa esperienza. Per me l'insegnamento è un modo per trasmettere quello che ho imparato e ri-interpretato, agli altri. La scuola che ho creato, una scuola di violino pop, è una delle cose che più mi rappresenta, e si inserisce alla perfezione nel mio percorso come artista. É stata una intuizione, non esisteva prima. Non riuscivo a capacitarmi del perché esistesse la scuola di violino classico, di violino jazz ma non di violino pop, era una grave mancanza che sono riuscito a colmare. Il modo di suonare e pensare il violino nella pop/music è completamente diverso dalle altre scuole, non è né facile né banale, come potrebbe sembrare, bisogna studiare il linguaggio specifico per essere pronto, professionale e professionista. Ancora non c'è la cultura tra i violinisti giovani di andare a studiare pop con il loro strumento, ma io piano piano voglio provare ad inserire il corso di violino pop nei conservatori di tutta Italia. E’ un progetto importante e so che ce la farò prima o poi. É un mio impegno di cuore, perché so che questa scuola creerà lavoro, lustro e darà un nuovo futuro a questo meraviglioso strumento.

D: Mi sembra un progetto audace e importante, e ti auguro ovviamente che si realizzi. Per tornare alla tua attività di musicista, stai lavorando a qualcosa in questo momento?

R: Sì, sto lavorando ad un nuovo disco, rispetto al mio primo album questo nuovo sarà più melodico, con più strumenti suonati e con una sonorità nordeuropea; e poi sto lavorando ad un progetto culturale su Dante e Virgilio con le mie musiche. Sono sempre alla ricerca di suoni nuovi con il violino e con gli effetti e con il computer, per rendere sempre moderno e con un suono unico il mio amato strumento.

Dopo aver ascoltato assieme al Maestro Morricone il tema di Mission ed aver assistito ad un simpatico scambio di battute tra lui e David Lynch, la serata si è chiusa proprio con l’esibizione di Andrea con 3 brani e la consegna del Premio con la motivazione che riportiamo per intero:

“Eclettico e versatile, capace di adottare stili diversi con ironia e leggerezza, Andrea Di Cesare, ha trasposto, nei suoi anni di artista testimonial della Yamaha, lo stile esecutivo proprio del violino classico in quello contemporaneo di genere popolare. Adottando sonorità, ritmo e timbro propri della musica moderna, senza dimenticare che non può esservi innovazione che non parta da profonda e ponderata meditazione del classico, Andre Di Cesare ha svolto un’attività profonda di ricerca sviluppando, in tal modo, una tecnica esecutiva originale, autenticamente personale, fatta di equilibrio e senso della musica. Per il suo lavoro di ricerca e innovazione in chiave moderna dello stile violinistico, e per la sua attività di artista testimonial della Yamaha, Andrea Di Cesare si aggiudica la tredicesima edizione del Premio Internazionale Le Cattedrali Letterarie Europee”.

 

 

Foto di Debora Tofanacchi


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