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Vittorio De Scalzi

Una volta suonavo nei New Trolls

Pochi autori hanno saputo attraversare nel corso della loro carriera così tanti generi come Vittorio De Scalzi. Una carriera che è stata davvero una sorta di ottovolante tra rock, dialettale, prog e pop. Facendolo sempre - o quasi sempre, come ammette lui stesso - con grande classe ed enorme talento. Una carriera che lo ha portato, quest’anno, a vincere il prestigioso e meritatissimo Premio Tenco.
A ricordarci questa straordinaria esperienza artistica ed umana ci pensa il cofanetto - edito da Azzurra Music - Una volta suonavo nei New Trolls. Una piccola gemma composta da due CD, un DVD e un libro di 96 pagine.

Nel primo CD trovano posto i brani che De Scalzi ha scritto per e con i New Trolls. Una raccolta per certi aspetti schizofrenica, perché schizofrenica è stata la carriera del gruppo genovese. Si parte della rilettura in chiave rock del brano di Musorgskij Una notte sul Monte Calvo che risente dei furori Prog di quegli anni; quindi è la volta del rock di America Ok con testo di Mogol; del pop con chiare ascendenze Bee Gees di Che idea; nuovamente del rock di Faccia di cane, presentata al Festival di Sanremo del 1985 e che vede - seppur non accreditato - il contributo per la stesura del testo di Fabrizio De André. E via di questo passo tra repentini cambi di genere e svolte non sempre centrate. Non possono poi mancare i capolavori di Senza orario senza bandiera, così come Una miniera (il cui incipit è preso pari pari da For no one di Paul McCartney) e la famosa (e famigerata) Quella carezza della sera (che Vittorio chiama scherzosamente Quella carogna della sera) qui in una convincente versione malinconica live. Ad impreziosire il tutto, De Scalzi ci regala due inediti scritti durante il lockdown e dedicati alla sua città, Genova: Quelle navi e Frequentatori di tramonti.

Il secondo CD dà conto, invece, di un altro capitolo fondamentale non solo per la storia della band ma dell’intera discografia italiana: Concerto grosso n. 1 e n. 2. Il tentativo, riuscito, di unire la musica classica barocca - grazie alle musiche di Luis Bacalov e all’intuizione di Sergio Bardotti - con il rock.

Il DVD è la testimonianza video di un importante concerto tenuto da Vittorio De Scalzi al Teatro della Tosse di Genova, Il suonatore Jones, nel 2005. Importante, perché in quell’occasione il cantautore genovese si era riappropriato per la prima volta da solista dei brani scritti con i New Trolls e li aveva intervallati con i pezzi dell’album di De André Non al denaro né all’amore né al cielo.

Ma forse la vera chicca è il succoso e gustosissimo libro. Vittorio racconta a Massimo Cotto la sua incredibile vita artistica e umana. A cominciare dall'importanza dei genitori, Armanda Carrai, la pianista di casa, e soprattutto del padre Gianni. “Da Gianni” era uno dei tanti importanti locali che il papà di Vittorio gestiva a Genova Sturla. Un ristorante da 300 coperti dove bazzicavano personaggi del calibro dei fratelli Reverberi, Gino Paoli e Luigi Tenco (che regalerà al giovanissimo Vittorio una palla da baseball autografata). Ma soprattutto diversi discografici romani che avevano l’occasione di mangiare gratis. E sì, perché in un’epoca in cui i genitori non guardavano di buon occhio i figli che intraprendevano la carriera musicale, Gianni si comportò in maniera opposta. Lui aveva intuito le capacità del figlio e cercherà i primi contatti (e contratti) discografici. Si passa, quindi, all’amicizia con Gianni Belleno, Mauro Chiarugi e Giorgio D’Adamo. La nascita del gruppo, il mistero (finalmente svelato) del nome della band, la corte per rubare Nico di Palo al complesso concorrente, i Jet. E poi ancora l’incontro con i Rolling Stones a cui i New Trolls fecero da spalla nei loro primi concerti italiani; l’arrivo - quasi immediato - dei grandi successi; la nascita di dischi memorabili come Senza orario e senza bandiera (con testi di Riccardo Mannerini e Fabrizio De André e la copertina di Benito Merli in arte Bunni) e Concerto grosso; le prime litigate e le scissioni. Perché non c’è dubbio che i New Trolls - manco fossero un partito della sinistra! - sono stati probabilmente il gruppo più “litigioso” della musica italiana. Tra scazzi, allontanamenti e riavvicinamenti. De Scalzi ripercorre poi la svolta pop di fine anni Settanta, quando nel gruppo entrano Ricky Bellono e Giorgio Usai (a cui Vittorio dedica parole non proprio tenerissime a livello artistico). Sono gli anni di Aldebaran e Quella carezza della sera. Se prima erano i giovani vogliosi di Rock e Prog a sbavare per loro, adesso il successo è davvero nazional popolare. Un riscontro di vendite tale che poteva dare alla testa. E probabilmente alla testa lo darà davvero. I New Trolls rischiano di ripetere la formula del successo all’infinito e un poco in effetti succede. La band ritorna a litigare. I dischi ne risentono e paiono privi di nerbo. De Scalzi è molto sincero a riconoscerlo. Ma d’altronde tutto il libro è improntato proprio sulla sincerità. Gli errori vengono riconosciuti.
Ma come accennavo, con Massimo Cotto egli non ripercorre solo la sua vicenda artistica, ma anche quella umana. Vita che ha regalato a De Scalzi certo gioie, ma a cui non ha risparmiato neppure grandi dolori come la morte del fratello e dell’amata figlia.

Insomma, un cofanetto che non può mancare nello scaffale degli amanti della musica e che ci regala un pezzo di storia italiana. Poco importa che voi siate uno di quelli che strimpella con la chitarra Quella carezza della sera in spiaggia, o uno che predilige ascoltare in cuffia, rigorosamente da solo, Concerto grosso. Perché pochi autori hanno saputo attraversare così tanti generi come Vittorio De Scalzi, l’ho già detto.

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In dettaglio

  • Artista: Vittorio De Scalzi
  • Editore: Azzurra Music
  • Pagine: 96
  • Anno: 2021
  • Prezzo: 29.90 €

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