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Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Sergio Bardotti

Il poeta per musica, il traduttore, il produttore

Nelle pieghe di un sorriso, quello di Sergio Bardotti, largo, talmente largo da far stringere i suoi occhi in una fessura piena di gioia, si annida tutto quello che poi, per gravità, è caduto giù, infilandosi nella sua penna. Una penna talmente attenta, sicura, ma priva di catene, da incedere sola su decine e decine di fogli che ancora oggi vergano a fuoco alcune delle pagine più belle della canzone italiana. Un ricchissimo volume, edito da Squilibri editore, e curato da Stefano La Via e Claudio Cosi, racconta tutto questo, disegnando una delle storie imprescindibili della cultura italiana della seconda metà del Novecento, nello specifico musicale e poetica, scandagliando in ogni dettaglio la personalità di un uomo gentile, curioso, simpatico, geniale ma talmente privo di spocchia da dichiarare candidamente: «mi turbava talmente l’andare a Sanremo da autore, mi sentivo talmente intimidito, talmente nudo, che mi feci crescere la barba». Bardotti, Bardòci, per gli autori brasiliani di cui è stato vessillo e traduttore, ha collaborato coi grandissimi, ha lavorato al fianco della canzone d’autore firmando pagine indimenticabili, scrivendo di suo pugno i testi o accomodando talmente bene la traduzione da (ri)scrivere ex novo, senza mai “tradire” l’originale, pezzi stellari. Grande tra i grandi.

Sergio, amico dell'altro Sergio (Endrigo), coautore (insieme a Bacalov) di Canzone per te, prima classificata al Festival di Sanremo del 1968. Senza di lui, molte cose non sarebbero state così belle, ma belle veramente. Senza di lui non avremmo Piazza Grande, L’amico è, Occhi di ragazza, Quella carezza della sera, senza di lui non esisterebbe quel gioiello di album che è La voglia, la pazzia, l’incoscienza, la pazzia, in cui la Vanoni fluttua morbidissima tra Toquinho e Vinicius De Morales, poeta, poetino vagabondo. Il volume di Squilibri annovera contributi di Enrico de Angelis e Serena Facci, ed è il premio finale per tutti noi lettori, innamorati pazzi di Bardòci, di un convegno promosso dal Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento e dal Dipartimento di Musicologia dell’Università di Pavia, tenutosi nel decennale della morte. Una specie di celebrazione con contributi multimediali, una festa colorata in cui parlare e raccontare e cantare di Bardotti. Un cd allegato, preziosissimo, riporta le esibizioni di chi, a intervento narrato ha fatto seguire esecuzione del brano in questione (Maria Pia De Vito, Têtes de bois, solo per citare qualche esempio). Si legge, passando da De Angelis, alla Facci al più corposo intervento di La Via, a Cosi un caleidoscopio di qualità, virtù, interessi, abilità della produzione intellettuale e artistica di Bardotti, che in modo davvero esaustivo va a costituire un corpus di notizie inanellate con gusto e maestrìa, per qualunque appassionato e studioso. Nozioni, discografia, tracce in QR code, contributi di artisti notissimi (Chico, Ornella Vanoni…), narrazioni, citazioni dello stesso provano, come noi, d’altronde, da quando Bardòci ci ha lasciato, a coltivare la solitudine che ci ha regalato come un fiore. In questo caso, riuscendoci a pieni voti.

 

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In dettaglio

  • Artista: Sergio Bardotti
  • Pagine: 182
  • Anno: 2022
  • Prezzo: 20.00 €