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Donato Zoppo

Il nostro caro Lucio – Storia, canzoni e segreti di un gigante della musica italiana

Lucio Battisti, così come anche Fabrizio De André, sono due “argomenti” davvero assai delicati, e questo perché, riguardo ad entrambi, sono uscite probabilmente più pubblicazioni (cd, libri, libri fotografici, biografie, memorie, tributi…) dopo la loro scomparsa, di quanto sia stato pubblicato quando erano ancora in vita.
In molti, e qualcuno potrebbe non senza buone ragioni dire anche in troppi, si sono proposti come narratori dei vari aspetti della loro vicenda umana ed artistica per cui, l’opera e la vita di questi protagonisti assoluti della scena musicale italiana, sono state vivisezionate in profondità, a volte anche al di là di quanto potesse essere davvero utile per raccontare e descrivere il loro genio creativo.

Donato Zoppo è però autore troppo intelligente, e competente, per rischiare di cadere nella trappola di una sorta di facile e comoda agiografia, magari corredata da qualche elemento di curiosità più o meno sconosciuto; se di Lucio Battisti doveva parlare, avrebbe dovuto cercare, e trovare, una formula, se non inedita, per lo meno decisamente inusuale, in grado non solo di raccontare, ma soprattutto di incuriosire il lettore, sia il neofita che si avvicina per la prima volta a questo personaggio, sia il cultore, che sicuramente gradirebbe leggerlo, ed interpretarlo, in un’ottica e da una angolazione per lo meno inconsueta.
Sfogliando le pagine di Il nostro caro Lucio – Storia, canzoni e segreti di un gigante della musica italiana, sarete a fianco di un giovane Battisti che sale “al nord” pieno di ansie e di speranze, camminerete con lui nelle stanze delle case discografiche, sederete al suo fianco mentre dialoga con direttori, produttori, stringe amicizia con musicisti, lo osserverete con gli occhi di Mogol, mentre cerca di capire che cosa ci sia, in questo giovane autore e cantante, che attira in modo così sottile, quasi subdolo, la sua attenzione.

Ma non solo: sarete presenti alle prove con i Campioni, i Quelli, la Formula Tre, osserverete dal palco le prime esibizioni e poi, in una carrellata continua e priva di pause, lo stringersi del legame con Mogol, la presa di coscienza delle proprie capacità, non solo come autore e cantante, ma anche in qualità di produttore; sarete presenti allo sviluppo ed alla nascita dei suoi album, al progressivo distacco, prima dallo show business, poi da Mogol stesso, vivrete la ricerca di nuovi percorsi musicali, e di nuovi collaboratori e tutto questo perché, la narrazione utilizzata dall’autore, non è mai, in nessun momento, una più o meno ovvia e scontata sequenza di episodi, elencati secondo una cronologia ben precisa.

Donato Zoppo, in un certo senso, mette nelle mani del lettore una sorta di steadycam, e lo spinge ad “entrare” all’interno della storia, a viverla a fianco dei protagonisti, a respirarne le sensazioni, a coglierne gli aspetti più intimi, e questo non per una qualsiasi tentazione di gossip, ma proprio per capire perché, e come, una vicenda tutto sommato normale quale può essere la crescita di un artista, abbia potuto produrre risultati di così rara potenza, che hanno lasciato, e lasceranno, tracce indelebili non solo nella storia della musica italiana, ma anche, e forse soprattutto, nel modo di intenderla e di “lavorarci”.
Questo volume è un’operazione importante, che segna un punto di arrivo, tutto sommato, abbastanza definitivo, nei confronti di un artista e di un uomo di cui in molti (troppi) hanno parlato, sul quale molti hanno espresso giudizi, più o meno obbiettivi, ed anche più o meno avventati, ma che, probabilmente, la maggior parte di essi conosceva realmente poco, e di questa conoscenza non aveva mai approfondito gli aspetti più importanti, fermandosi spesso agli aspetti più superficiali.

Leggendo, ma soprattutto calandosi, in questo racconto, molti dubbi si sciolgono, molte perplessità si disvelano: il come ed il perché di determinate scelte, ed i relativi esiti, risultano più chiari, e la vicenda, umana ed artistica, di Lucio Battisti, perde gran parte, se non la maggior parte, di quella patina di fastidiosa opacità che si è trascinata dietro, suo malgrado, lungo tutti questi anni.
E ad un certo punto, esattamente come una steadycam, quando si spegne il segnale, una puntina, nel momento in cui si stacca dal vinile, come il click di un registratore a cassette, il racconto termina, esattamente il nove settembre del 1998; nessuna concessione a retropensieri, illazioni, commenti, polemiche, né sulla vita di Battisti, né su ciò che è stato il “dopo”.

La parte importante, il succo del discorso, ciò che conta davvero, finisce lì. Sul resto, peraltro, di parole ne sono state spese molte, fin troppe, in altri luoghi ed in altre situazioni, e davvero non valeva la pena di tornarci sopra.
L’essenziale era entrare, e viaggiare, nella storia: la leggenda, ammesso che il termine sia corretto e congruo con il personaggio, meglio lasciarla fuori, proprio perché priva del suo protagonista principale.

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In dettaglio

  • Artista: Donato Zoppo
  • Editore: Hoepli
  • Pagine: 218
  • Anno: 2018
  • Prezzo: 17.90 €

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