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Marco Santoro

Effetto Tenco

Che cos’è la canzone d’autore? Quando è nata? Da dove è venuta? E (come direbbe Ligabue) soprattutto perché?

Monografie e storie critiche, anche le più rispettabili, solitamente affrontano al massimo un paio di queste domande esistenziali, e comunque difficilmente riescono a mettersi d’accordo sulle risposte.

Ecco, il primo merito di Marco Santoro, docente di sociologia all’Università di Bologna abituato a indagare il mondo della musica, è proprio quello di offrire una teoria definitiva e coraggiosa a questioni che parrebbero irrisolvibili. Sfruttando gli strumenti della sociologia, Santoro ricostruisce la gravidanza, la gestazione, il doloroso parto e la crescita della canzone d’autore in Italia. Descrive con attenzione le vicende che riguardano la definizione stessa, l’etimologia del termine, ma soprattutto insegue i gradi di riconoscimento pubblico, i successi, le istituzioni che propagandano o difendono questo genere musicale.

 

Il quadro che ne vien fuori è senza dubbio originale e ha il secondo, particolarissimo, merito di far quello che nessuno avrebbe mai immaginato di fare: ricostruire una storia della canzone senza parlare (o quasi) delle canzoni. In questo libro, infatti, troverete pochissimo sui testi, quasi nulla sulla musica, ben poco sull’interpretazione. Piuttosto viene trattata la società, questo sì, le persone e la società, e poi gli istituti culturali, le rassegne e le riviste, gli aspetti produttivi e gli elementi economici che hanno reso la canzone d’autore un genere artistico, e il “cantautore” una categoria sociale.

 

E allora quando è nata la canzone d’autore e perché? Non tra le braccia aperte di Modugno che canta Nel blu dipinto di blu, non con cantacronache e neppure con l’irruzione della scuola genovese. Secondo quanto scrive Marco Santoro tutto ha avuto davvero inizio a causa di un “trauma culturale”, un evento drammatico che ha scatenato una reazione forte e definitiva da parte non soltanto degli addetti ai lavori, ma di tutta la società italiana, rivoluzionando i parametri di giudizio e di classificazione della canzone.

 

Per Santoro quell’evento è stato un colpo di pistola in una stanza dell’Hotel Savoy di Sanremo, il 26 gennaio 1967. Uno sparo che ha colpito in pieno la tempia di Luigi Tenco e, come ha scritto all’epoca Salvatore Quasimodo, anche “il sonno mentale dell’italiano medio”.

Una data di nascita che è certamente discutibile ma è anche un bel cambio di prospettiva per chi, come noi, ha passato il tempo a studiare i testi e le musiche, per rintracciare dentro le loro alchimie i segni della genesi, dell’origine del tutto.

 

Effetto Tenco, dunque, o, come recita il sottotitolo, Genealogia della canzone d’autore. In fondo Tenco aveva scritto di suicidarsi come atto di protesta contro un pubblico sordo e una giuria incompetente, sperando di chiarire le idee a qualcuno. E se alla fine ci fosse riuscito?

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In dettaglio

  • Artista: Marco Santoro
  • Editore: Il Mulino
  • Pagine: 286
  • Anno: 2010