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Alberto Patrucco-Laurent Valois

AbBRASSENS

Chiamarla semplicemente biografia sarebbe riduttivo – perché non lo è. AbBRASSENS suggerisce, a partire dal titolo, una dedica, un percorso letterario, una sorta di abbraccio fraterno culturale tra Francia e Italia, due terre fertili artisticamente parlando. AbBRASSENS è un viaggio di scoperta tra parole e musica, con le canzoni di Georges Brassens che maggiormente si legano alle vicende più significative di vita e che hanno ispirato uno dei più grandi maestri della canzone d’autore e, di conseguenza, hanno creato l’intreccio professionale tra i due autori di questo libro.

A raccontarci del padre della chanson française sono Alberto Patrucco – cabarettista e cantante che nel 2007 ha iniziato a dedicarsi all’adattamento e interpretazione di alcune tra le opere di Brassens mai tradotte in italiano - e Laurent Valois, insegnante di spagnolo, archeologo amatoriale e Direttore della rivista “Art Rupestre", nonchè grande estimatore del chansonnier francese e collezionista dei suoi dischi. Pur non essendosi mai incontrati né conosciuti personalmente, ma solo tramite un fitto scambio di email, i due hanno deciso di collaborare nella stesura di questo libro - pubblicato dalla casa editrice Paginauno - in occasione del centenario della nascita dell’artista francese, celebrato il 22 ottobre scorso (nella foto più in basso Patrucco in uno dei due momenti in cui ha presentato live il libro al Tenco 2021, prima nella Chiesa di Santa Brigida alla Pigna (con Alessandro D'Alessandro all'organetto, Michele Staino al contrabbasso, Sighanda alla voce, Daniele Calderini alle tastiere) e poi direttamente sul palco dell'Ariston).

È Patrucco a muovere i primi passi introducendo la narrazione con il ricordo del suo “primo incontro” con Brassens, a casa dello zio Marc di origine canadese. All’età di 9/10 anni, inizia a scoprire questo artista, tra i solchi dei vinili, tra le sfumature della copertina di un 33 giri che inspiegabilmente lo attrae e, ovviamente, ascoltandone in modo particolare la musica, dato che – come lui stesso dichiara – di francese a quell’età, non capiva una parola. Tanto è bastato per far partire una scintilla di curiosità che lo ha portato, successivamente, al desiderio di voler accendere il fuoco del sapere per approfondire e scoprire la grande poetica di cui Georges Brassens – autore libero e di grande umanità – è sempre stato dotato.

 

Una produzione autoriale, che spazia tra lingua e gergo, tra ironia ed emozioni. Uno stile unico, inconfondibile e anche inimitabile, che possiamo definire anarchico, proprio come lo era lui. Un artista che ha sempre composto i suoi testi senza riferimenti temporali, rendendoli straordinariamente ancora attuali, costruendo canzoni basate su strutture imprevedibili e rime mai banali. Brassens amava molto giocare con le parole – ed era lui stesso a dichiararlo spesso. Le fonti di ispirazione da cui maggiormente attingeva, si rifacevano al grande repertorio musicale popolare francese. Dal valzer musette, artisti come Charles Trenet e Ray Ventura, dal jazz tradizionale e il manouche, tra Duke Ellington e Django Reinhardt. I suoi brani nascevano dalla musica e non il contrario.

Tra le varie suggestioni interessanti raccontate in AbBRASSENS, c’è anche il parallelo tra Brassens e il celebre dipinto “con la pipa” del pittore surrealista René Magritte che è accompagnato dalla didascalia: “Ceci n’est pas une pipe” (Questa non è una pipa). Queste parole volevano puntare l’attenzione più che sulla riproduzione reale dell’oggetto dipinto, su ciò che rappresentava. Parole che Alberto Patrucco suggerisce di modificare, riferendole a Brassens (qui sotto una foto di reperetorio) in “Ceci n’est pas un anarchiste”. Una volontà che nasce dalla visione e dal bisogno che fortemente rappresentavano lo stile anticonformista del chansonnier francese. Quel non voler essere incasellato in nessun genere, arrivando anche a rifiutare le convenzioni sociali e rivendicando sempre un assoluto amore per la libertà su tutti i fronti.


 

Ed è decisamente un vero e proprio atto d’amore e di stima, quello che ha spinto i due autori a voler essere così generosi nei confronti di un maestro che ha condizionato, ispirato e contaminato le loro vite e ampiamente la discografia italiana e di cui a tal proposito è possibile trovare una sezione appositamente dedicata, a cura di addetti ai lavori autorevoli come Enrico de Angelis, Michele Neri e Franco Settimo.            
                                                                    

Questo libro è un cammino a tappe, decisamente ricco e abbondante. Sono infatti circa 300 le pagine che compongono AbBRASSENS che intervallano aneddoti, storie, persone e personaggi, genesi di canzoni, spiegazioni - tra significati e significanti - e ritratti anche in termini strettamente figurativi. I fili che compongono la tela di questo ritratto musicale, sono uniti tra loro dall’ironia, elemento vitale e di cui – ricorda Alberto Patrucco rifacendosi all’insegnamento del maestro George Brassens – anche la canzone d’autore ha fortemente bisogno.

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In dettaglio

  • Artista: Alberto Patrucco-Laurent Valois
  • Editore: Paginauno
  • Pagine: 280
  • Anno: 2021
  • Prezzo: 19.00 €