Jennifer Gentle
Marco, è scorretto dire che i Jennifer Gentle sono un gruppo aperto, in costante dinamismo, quasi fosse un bus guidato da Marco Fasolo, sul quale salgono e scendono viaggiatori/musicisti che condividono percorsi intermedi?
Diciamo che non è esatto. L'andirivieni di musicisti, se così lo vogliamo descrivere, non è una forma di apertura mentale, di sperimentazione ... Jennifer Gentle non è un collettivo. I musicisti che hanno fatto parte fino ad ora della formazione, hanno visto la fine della loro partecipazione per motivi personali di realizzazione di altri progetti (di lavoro o di vita) oppure sono stati allontanati da me per scorrettezza e non idoneità. Io inseguo un ideale, amo la progettazione. Non guido il bus dei barbapapà, magico, colorato dove tutti dicono la loro e si trasformano in mostri marini multicolori. Jennifer Gentle è un progetto duraturo, basato su idee solide e collaborazione sincera e rispettosa.
Due sono stati i momenti fondamentali che hanno caratterizzato la vostra esistenza come band, il sorprendente contratto con la Sub Pop (qui la cover del disco, Valende, uscito nel 2006) e i tour in Cina e negli Stati Uniti, è così? Quale è stata l’importanza di avere la visibilità internazionale ad iniziare dall’etichetta?
Credo che la storia ad oggi dei Jennifer Gentle sia stata caratterizzata da innumerevoli avvenimenti importanti, per lo più dalle continue scelte che si devono fare per il miglior corso possibile degli eventi. Come dicevo amo la progettazione e se è vero che il contratto con Sub Pop non è stato totalmente un fulmine a ciel sereno, così ogni piccola ed importante cosa la si è cercata ed ottenuta con il duro lavoro, soprattutto di chi è sempre rimasto per farlo, con dedizione e passione vera. Io e Marco Damiani (il mio manager) non abbiamo mai smesso di credere in noi stessi e nei validi collaboratori. Questo è il punto di forza.
La tua musica ha subito frequenti sterzate e contaminazioni, dagli amati ascolti giovanili agli incontri con i musicisti più disparati, altrettanto ansiosi di sperimentare, quali sono stati gli incontri più importanti per voi?
Beh ... gli ascolti non sono mai veramente cambiati. Ascolto ancora quelle cose....i classici per capirci. Chiaramente ho ampliato la paletta ma sono sempre fedele agli ascolti giovanili...ahahah! Il primo grande incontro è stato quello con Kawabata Makoto (qui a sinistra nella foto), mente e chitarra degli Acid Mothers Temple. Abbiamo fatto un tour ed un EP dal vivo nel 2003 con lui ed è stata nel contempo un'esperienza rivelatoria e che ci ha aperto definitivamente delle porte importantissime all'estero ... specialmente negli Stati Uniti. Poi l'incontro con gli Oneida e molto dopo con Chris Robinson dei Black Crowes ... insomma ... credo che se si emana un dato tipo di energia, presto o tardi si finisce per scambiarla con altre persone che producono e si nutrono dello stesso tipo di energia. La vita è questo in fondo. Ed è di innegabile importanza per crescere, confrontarsi e condividere, collaborare e soprattutto creare. In libertà.
Luca e Alberto Ferrari (Verdena) possono considerarsi, in questa fase, anche in quota JG?
Con Luca ed Alberto esiste un rapporto elitario e fantastico. E questo perché sono musicisti e persone davvero meravigliose. La voglia di suonare assieme è nata spontaneamente, dopo anni che ci si conosceva. Quasi due anni nei Jennifer dal vivo, la partecipazione al disco Universal Daughters ed a breve tornerò nel loro studio per chiudere due pezzi del loro nuovo disco che ho prodotto ed arrangiato...insomma... la voglia di fare non manca di certo. Ma io ho i miei progetti e i Verdena i loro. Allo stesso tempo so che ne faremo tante altre cose assieme.
Dopo la partecipazione ai tributi a Syd Barrett e a Os Mutantes avete realizzato l’album di cover Why Hast Thou Forsaken, progetto a sfondo benefico a nome Universal Daughters, a cui hanno partecipato anche importanti nomi della scena americana e inglese; la scelta delle canzoni e gli ospiti in quest’ultimo caso hanno impresso una svolta più vicina al country, gospel, R&B, mentre il nuovo lavoro sarà una colonna sonora, dove è andato a parare il vostro suono in questo album che sta per uscire?
Il disco Universal Daughters per me è stato molto importante e credo che se ne parlerà di più in un futuro prossimo. L’esperienza di produrre, arrangiare, registrare un disco con artisti del calibro di Chris Robinson, Jarvis Cocker, Alan Vega, Steve Wynn, Mark Arm, Gavin Friday, Swamp Dogg è stata per noi davvero inebriante, per non parlare del fatto che ci siamo potuti cimentare in generi che come Jennifer Gentle non avevo mai affrontato. È stata quindi l’opportunità di lavorare, in termini di arrangiamento e produzione, su stili e sensibilità molto differenti tra loro, allo stesso tempo cercando di dare al tutto una sua omogeneità. Ora sto lavorando alla colonna sonora di un film che uscirà l’anno prossimo. Non voglio parlarne troppo, ma per questo lavoro sto spaziando da temi romantici per piano ed archi a canzoni vere e proprie fino pezzi techno ... insomma, non c'è un'unica linea timbrica ... è un lavoro complesso e diversificato.
Già vi eravate cimentati in colonne sonore, è un modo diverso di creare musica oppure no? Dà la stessa soddisfazione di un disco di canzoni libere da condizionamenti cinematografici?
La soddisfazione è immensa quando crei, sempre. Io generale amo quello che faccio ... direi che è sempre una grande soddisfazione. Quando posso esprimermi in libertà non faccio differenze tra un disco dei Jennifer Gentle ed una colonna sonora: anche se il linguaggio è diverso si tratta pur sempre della mia musica. Cambia solo la modalità compositiva. Nel cinema devi capire il film, nei dischi devi capire te stesso.
Ora la formazione pare stabile con Mos (tastiere), sempre inossidabile al tuo fianco, il rientro di Candura (basso), con Giorgi (chitarre) e Dal Bon (batteria) di recente acquisizione, ci possiamo contare oppure vale il senso della prima domanda?
Ci possiamo contare proprio perché vale la mia prima risposta.
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Il prossimo appuntamento per vedere dal vivo i Jennifer Gentle è sabato 27 settembre 2014 al Bloom, quando saranno protagonisti - insieme ad Arianna Antinori e i Turtle Blues - di “Summertime Happy Party 60’-’70”, serata-evento per l’apertura della stagione 2014-2015 dello storico locale a Mezzago (MI) (https://www.facebook.com/events/717179064996051/?ref_dashboard_filter=hosting)