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Jennifer Gentle

Incontriamo Marco Fasolo per ripercorrere la storia del gruppo veneto.

Approfittiamo dell’evento-concerto del 27 settembre al Bloom di Mezzago per il “Summertime Hippie Party ’60/‘70”, che vedrà impegnati sul palco dello storico locale brianzolo i Jennifer Gentle, per intervistare Marco Fasolo, leader della formazione veneta  che ha riscosso tanti consensi in Italia e all’estero fin dalla sua costituzione avvenuta a cavallo del nuovo millennio. I JG sono latori di un crogiuolo di stili diversi che vanno dal rock acido e  psichedelico, al garage, alla colonna sonora, al country rock intarsiato di blues, per uno spettacolo che non poteva che svolgersi nel locale di Mezzago che vide esibirsi per la prima volta in Italia i Nirvana, una delle band di riferimento di Fasolo & Co. Con l’apertura solida e debordante di Arianna Antinori e i suoi Turtle Blues, è garantita una serata ad  alta energia.  

Marco, è scorretto dire che i Jennifer Gentle sono un gruppo  aperto, in costante dinamismo, quasi fosse un bus guidato da Marco Fasolo, sul quale salgono e scendono viaggiatori/musicisti  che condividono percorsi intermedi?
Diciamo che non è esatto. L'andirivieni di musicisti, se così lo vogliamo descrivere, non è una forma di apertura mentale, di  sperimentazione ...  Jennifer Gentle non è un collettivo.  I musicisti  che hanno fatto parte fino ad ora della formazione, hanno visto la  fine della loro partecipazione per motivi  personali di realizzazione di altri progetti (di lavoro o di vita) oppure sono stati allontanati  da me per scorrettezza e non idoneità. Io inseguo un ideale, amo la progettazione. Non guido il bus dei barbapapà, magico, colorato dove tutti dicono la loro e si trasformano in mostri marini multicolori.  Jennifer Gentle è un progetto duraturo, basato su idee solide e collaborazione sincera e rispettosa.

Due sono stati i momenti fondamentali che hanno caratterizzato la vostra esistenza come band, il sorprendente contratto con la Sub Pop (qui la cover del disco, Valende, uscito nel 2006) e i tour in Cina e negli Stati Uniti, è così? Quale è stata l’importanza  di avere la visibilità internazionale ad iniziare dall’etichetta?
Credo che la storia ad oggi dei Jennifer Gentle sia stata  caratterizzata da innumerevoli avvenimenti importanti, per lo più  dalle continue scelte che si devono fare per il miglior corso  possibile degli eventi. Come dicevo amo la progettazione e se è vero che il contratto con Sub Pop non è stato totalmente un fulmine a ciel sereno, così ogni piccola ed importante cosa la si è cercata ed  ottenuta con il duro lavoro, soprattutto di chi è sempre rimasto per farlo, con dedizione e passione vera. Io e Marco Damiani (il mio manager) non abbiamo mai smesso di credere in noi stessi e nei validi  collaboratori. Questo è  il punto di forza.

La tua musica ha subito frequenti sterzate e contaminazioni, dagli amati ascolti giovanili agli incontri con i musicisti più  disparati, altrettanto ansiosi di sperimentare, quali sono stati gli  incontri più importanti per voi?
Beh ... gli ascolti non sono mai veramente cambiati. Ascolto ancora quelle cose....i classici per capirci. Chiaramente ho ampliato la  paletta ma sono sempre fedele agli ascolti giovanili...ahahah! Il primo grande incontro è stato quello con Kawabata Makoto (qui a sinistra nella foto), mente e chitarra degli Acid Mothers Temple. Abbiamo fatto un tour ed un EP dal vivo nel 2003 con lui ed è stata nel contempo un'esperienza  rivelatoria e che ci ha aperto definitivamente delle porte  importantissime all'estero ... specialmente negli Stati Uniti. Poi l'incontro con gli Oneida e molto dopo con Chris Robinson dei Black  Crowes ... insomma ... credo che se si emana un dato tipo di energia,  presto o tardi si finisce per scambiarla con altre  persone che producono e si nutrono dello stesso tipo di energia. La  vita è questo in fondo. Ed è di innegabile importanza per crescere, confrontarsi e condividere, collaborare e soprattutto creare. In libertà.

Luca  e  Alberto Ferrari (Verdena) possono considerarsi, in  questa fase, anche in quota JG?
Con Luca ed Alberto esiste un rapporto elitario e fantastico. E questo perché  sono musicisti e persone davvero meravigliose. La  voglia di suonare assieme è nata spontaneamente, dopo anni che ci si conosceva. Quasi due anni nei Jennifer dal vivo, la partecipazione al  disco Universal Daughters ed a breve tornerò nel loro studio per  chiudere due pezzi del loro nuovo disco che ho prodotto ed arrangiato...insomma... la voglia di fare non manca di certo. Ma io ho i miei progetti e i Verdena i loro. Allo stesso tempo so che ne faremo tante altre cose assieme.

Dopo la partecipazione ai tributi a Syd Barrett e a Os Mutantes  avete realizzato l’album di cover Why Hast Thou Forsaken, progetto a sfondo benefico a nome Universal Daughters, a cui hanno partecipato anche importanti nomi della scena americana e inglese;  la scelta delle canzoni e gli ospiti in quest’ultimo caso hanno impresso una svolta più vicina al country, gospel, R&B, mentre il nuovo lavoro sarà una colonna sonora, dove è andato a parare il vostro suono in questo album che sta per uscire?
Il disco Universal Daughters per me è stato molto importante e credo che se ne parlerà di più in un futuro prossimo. L’esperienza  di  produrre, arrangiare, registrare un disco con  artisti del calibro di Chris Robinson, Jarvis Cocker, Alan Vega, Steve Wynn, Mark ArmGavin Friday, Swamp Dogg è stata per noi davvero inebriante, per non parlare del fatto che ci siamo potuti cimentare in generi che come Jennifer Gentle non avevo mai affrontato. È stata quindi  l’opportunità di lavorare, in termini di arrangiamento e produzione, su stili e sensibilità molto differenti tra loro, allo stesso tempo  cercando di dare al tutto una sua omogeneità. Ora sto lavorando alla colonna sonora di un film che uscirà l’anno prossimo. Non voglio  parlarne troppo, ma per questo lavoro sto spaziando da temi romantici per piano ed archi  a canzoni vere e proprie fino pezzi  techno ... insomma, non c'è un'unica linea timbrica ... è un lavoro  complesso e diversificato.

Già vi eravate cimentati in colonne sonore, è un modo diverso di creare musica oppure no? Dà la stessa soddisfazione di un disco di  canzoni libere da condizionamenti cinematografici?
La soddisfazione è immensa quando crei, sempre. Io generale amo quello  che faccio ... direi che è sempre una grande soddisfazione. Quando posso esprimermi in libertà non faccio differenze tra un disco dei Jennifer Gentle ed una colonna sonora: anche se il linguaggio è diverso si  tratta pur sempre della mia musica. Cambia solo la modalità  compositiva. Nel cinema devi capire il film, nei dischi devi capire te stesso.

Ora la formazione pare stabile con Mos (tastiere), sempre inossidabile al tuo fianco, il rientro di Candura (basso), con Giorgi (chitarre)  e Dal Bon (batteria) di recente acquisizione, ci possiamo contare oppure vale il senso della prima domanda?
Ci possiamo contare proprio perché vale la mia prima risposta.

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Il prossimo appuntamento per vedere dal vivo i Jennifer Gentle è sabato 27 settembre 2014 al Bloom, quando saranno protagonisti - insieme ad Arianna Antinori e i Turtle Blues - di “Summertime Happy Party 60’-’70”, serata-evento per l’apertura della stagione 2014-2015 dello storico locale a Mezzago (MI) (https://www.facebook.com/events/717179064996051/?ref_dashboard_filter=hosting)

 

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