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Conservatorio di Milano

Simone Cristicchi e Amara

 

di Fabio Zappa

Forse la chiave giusta per iniziare a raccontare questo spettacolo dedicato a Franco Battiato - tenuto nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano - è la frase che Simone Cristicchi ha pronunciato subito all’inizio: “Il vuoto che Battiato ci ha lasciato è, in realtà, un luogo fecondo. È un pozzo inesauribile di arte pura”. Parole che possono sembrare scontate, ma più passa il tempo e più il distacco terreno del Maestro siciliano diventa motivo di approfondimento, scoperta, condivisione. E anche un’anima sensibile come quella di Cristicchi non è rimasta immune da questo sentimento, e nel suo poliedrico donarsi al pubblico ha incentrato un intero spettacolo su Battiato, dal titolo ‘Torneremo ancora’ (che non è solo il titolo dell’ultimo album dell’artista siciliano, ma anche un concetto a lui molto caro).

Un viaggio che questa volta Cristicchi non ha voluto fare da solo (sappiamo bene quanto talento Simone abbia già dimostrato nei suoi live in “solo”, protagonista unico e assoluto di ‘Magazzino 18, ‘I romani in Russia’, ‘Il secondo figlio di Dio’ e altri ancora) e così ha chiamato Amara, cantautrice di spessore (oltre che per sé, ha scritto per Ornella Vanoni, Emma, Elodie e Fiorella Mannoia, che con il suo brano Che sia benedetta arrivò seconda al Festival di Sanremo nel 2017) a condividere questo viaggio emozionale intorno e dentro il mondo di Battiato (qui sotto una foto di repertorio di Roberto Masotti, grande fotografo e amico di Battiato).

 

Il tour di ‘Torneremo ancora’ è arrivato a Milano in una data simbolica: ricorreva, infatti, il 18 maggio, il secondo anno dalla morte del cantautore siciliano. Un ‘concerto mistico’, come hanno detto anche i due protagonisti, consapevoli di come lo ‘spirito di Franco Battiato’ possa essere inteso come lascito morale e dottrinale. Una suggestione palpabile, fin dalle prime battute. Il concerto si è aperto infatti con l’accensione di una candela e il suono di una campana tibetana fatta vibrare da Amara. È stato quel brillare discreto della fiamma della candela a rimandare allo “Spirito”, iconograficamente spesso rappresentato con lingue di fuoco, e a ricordare chi non è più tra noi, ma che tra noi può essere ancora. Quale modo migliore di tramandare l’esperienza ascetica di Battiato, che per molti è considerata come fondamentale, se non presentandone un sunto tra testi e musica?

Così lo spettacolo non è più “spettacolo” e i due cantautori hanno riportato il pubblico alla funzione liturgica originaria della musica. Ogni gesto fisico o musicale ha contribuito a costruire, minuto dopo minuto, una meditazione forte ed esperibile. Il movimento è andato continuamente verso l'interiorità. Sebbene lontano dall’ascetismo dei monaci del monte Athos - tanto stimati da Battiato – possiamo paragonare questo concerto ad una “preghiera piccola” e coinvolgente.

Cristicchi, Amara e i sei musicisti che erano con loro sul palco (un plauso particolare va al Maestro Valter Sivilotti, che ha curato arrangiamenti e direzione musicale) hanno proposto un viaggio quasi ecumenico alla ricerca del “chi sono”, alternando testi di Rumi, Gurdjieff, Ramana Maharshi, Guidalberto Bormolini, alla musica di Battiato, al ‘Padre Nostro’ in aramaico e al Gayatri Mantra.

Dal ricco repertorio di Battiato sono state offerte, impreziosite, le notissime La stagione dell’amore, L’ombra della Luce, La cura (per ben due volte), L’oceano di silenzio, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare, L’animale, Fisiognomica, Torneremo ancora. Oltre ai brani del cantautore siciliano, Amara (Erika Mineo il suo nome) e Cristicchi hanno cantato ognuno un loro inedito, Che sia benedetta e la meravigliosa Abbi cura di me, brano portato a Sanremo da Simone nel 2019

 

I due artisti hanno saputo tenere un pathos emotivo continuo, coinvolgendo un pubblico attento a non perdere nessuna nota e nessuna parola, che ha risposto con lunghi applausi al termine di ogni brano o di ogni lettura e riflessione. Un concerto che è andato oltre il concetto stesso di concerto, di un artista sul palco e un pubblico seduto ad ascoltare. È più corretto chiamarla ‘esperienza’, perché parliamo di uno spettacolo che segna in maniera profonda chi partecipa. Chiudiamo ricordando il racconto che ha fatto Cristicchi riferendosi ad un dialogo avuto con Battiato nel lontano 2007: “secondo te chi è il tuo pubblico, mi chiese Battiato. Gli risposi: ‘non lo so’. Lui replicò: “il tuo pubblico è formato da entità che vibrano alla tua stessa frequenza e con i quali entri in connessione attraverso quello che esprimi con la tua arte”. Ecco, aveva ragione, eravamo in molti quella sera ad aver vissuto questa connessione.

 

 

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In dettaglio

  • Data: 2023-05-18
  • Luogo: Conservatorio di Milano
  • Artista: Simone Cristicchi e Amara

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