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Rho, Teatro Civico Roberto De Silva

Enrico Melozzi e Orchestra Notturna Clandestina

Venerdì 10 Marzo si è tenuta a Rho l’ultima data del tour che ha visto protagonisti il Maestro Enrico Melozzi con la sua Orchestra Notturna Clandestina. In questo comune della provincia milanese, nel 2019, l’amministrazione allora in carica ha avviato un progetto di rigenerazione urbana di un’area centrale da diversi anni in disuso, dove sorgevano stabilimenti industriali dediti ad attività tessili e cosmetiche rinomate. Una città che decide di investire nella cultura favorisce la crescita individuale e collettiva della comunità che la abita e la vive quotidianamente ed ecco che il 25 novembre dello scorso anno viene inaugurato il nuovo Teatro Civico Roberto De Silva, guidato da Fiorenzo Grassi in collaborazione con Csbno (Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest), un luogo all’avanguardia per come è stato costruito e pensato, con una sala che può contenere fino a 700 posti a sedere dotata di un sistema di acustica adattabile alle diverse tipologie di spettacolo, con l’obiettivo di modulare l’efficienza energetica in base alle necessità di utilizzo. Ed è in questo luogo così suggestivo che si è tenuto lo spettacolo, dove la prima programmazione di appuntamenti dedicati alla prosa e alla musica è stata arricchita da due eventi speciali: uno in apertura di stagione con il violoncellista Giovanni Sollima, sodale e amico fraterno di Melozzi con il quale intreccia progetti comuni e collaborazioni costanti, che invece ha animato questa serata di inizio Marzo con la sua Orchestra Notturna Clandestina.
Mentre prendo posto, ripenso al percorso artistico fin qui fatto dal musicista, compositore, produttore e direttore d’orchestra Enrico Melozzi. Originario di Teramo, affianca agli studi classici una passione per altri generi musicali e la contaminazione degli stessi, predisposizione che lo porterà in tutta la sua carriera a creare, condividere e sperimentare musica con l’intento di renderla accessibile e popolare a tutti i contesti e livelli di ascolto, e attraverso di essa far viaggiare le idee di cui si fa portatore. Negli ultimi anni lo abbiamo visto, tra i tanti progetti di cui è fautore, in veste di Maestro Concertatore alla ‘Notte della Taranta’ 2021 a Melpignano insieme a Madame, arrangiatore e Direttore d’orchestra nelle ultime edizioni del Festival di Sanremo per svariati artisti, tra cui i trionfatori Maneskin nel 2021, organizzatore di “rave clandestini di musica classica” e di un ‘Concerto Disarmante’ con Anastasio e Alessandro Bergonzoni a Bologna nel 2022, per rivendicare la necessità di un disarmo globale in un periodo in cui invece i governi parlano solo di sforzo bellico. Preziosa poi la collaborazione con Niccolò Fabi, che ha portato al concerto evento all’Arena di Verona per celebrare i 25 anni di carriera del cantautore romano e alla nascita dell’album “Meno Per Meno”, dove alcuni suoi brani già editi vengono riletti in chiave sinfonica.

Animato dalla volontà di mettere in evidenza il valore sociale, educativo e formativo della musica, che possa rendersi fruibile non solamente da un pubblico elitario, Enrico Melozzi nel 2016 fonda a Roma l’Orchestra Notturna Clandestina (a cui contribuisce fin da subito anche Giovanni Sollima), composta da giovani musicisti provenienti da diverse parti del mondo e guidata da grandi professionisti e solisti. Un collettivo in continua espansione, con la formazione di una seconda compagine anche a Milano nel 2021. L’attribuzione “clandestina” si ispira a Kantor, drammaturgo polacco che durante l’occupazione nazista diede vita al Teatro Clandestino, vera e propria forma di resistenza e contrasto al regime che proibiva le libere manifestazioni culturali.

Sul palco del Teatro Civico di Rho, Melozzi e la sua orchestra regalano ad un pubblico numeroso e partecipe un programma strutturato sia da sue composizioni che da rivisitazioni di brani celebri, ai quali è profondamente legato. Si comincia con la sua Sinfonia Notturna in Re Minore, nata nelle notti durante il lock-down del 2020: una composizione in quattro movimenti che si rifà alle grandi architetture sinfoniche classiche, e che sfocia in un’orchestrazione a tratti dirompente ed esplosiva, dove passato e futuro si fondono e convivono in piena armonia. Seguono The Never-ending childhood, sempre di sua composizione, dove spicca l’esecuzione solista della talentuosa violinista Federica Vignoni, che ha suonato in orchestra diretta da Claudio Abbado e la Vertigo Suite di Bernard Hermann, autore che insieme ad Alfred Hitchcock ha rivoluzionato il corso della musica per film; un autore che Melozzi ha studiato a fondo e che ha conosciuto grazie alla passione della madre per i film del celebre regista e produttore cinematografico britannico.

La serata scivola via attraverso i racconti del Maestro Melozzi su come sono nati i pezzi che poi vengono eseguiti, per arrivare ad un momento particolarmente toccante, quando viene chiamata sul palco ad interagire con l’orchestra Elsa Lila. Artista albanese con cittadinanza italiana, Elsa è cresciuta in una famiglia di musicisti e ha vissuto esperienze dolorose dapprima legate alla situazione socio-politica del suo paese e solo l’anno scorso alla privazione della libertà personale per essere stata erroneamente incriminata di un reato penale e quindi assolta, ma nonostante ciò ha ritrovato la forza di rimettersi in gioco attraverso la musica. Dotata di una straordinaria vocalità, si aggiudica giovanissima per due anni di seguito il ‘Festival Nazionale della Canzone Albanese’, acquistando grande popolarità nei Balcani e nel frattempo si trasferisce in Italia e partecipa nel 2003 e nel 2007 al Festival Di Sanremo nella sezione Giovani. Legata da una lunga e duratura amicizia ad Enrico Melozzi, sfociata anche nella pubblicazione nel 2021 del disco live From Mozart To The Balcans, interagisce con l’Orchestra interpretando con grande intensità tre brani nella sua lingua madre, acclamata dall’ovazione del pubblico.

Il concerto si conclude con l’esecuzione di The Sound of the Falling Walls nella versione per due violini solisti ed orchestra, dove Federica Vignoni e Valentina Del Re (nota anche come violinista nella trasmissione televisiva Propaganda Live), dialogano tra loro e con gli altri musicisti, coinvolgendo anche lo stesso Melozzi al violoncello. Il brano in questione gli fu commissionato nel 2014 per celebrare il venticinquesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino e il compositore prima di eseguirlo racconta che per affrontarlo partì dal concetto di un’idea che nasce da un singolo individuo per poi diffondersi fino a diventare atto rivoluzionario, sottolineando la necessità di costruire ponti fra gli uomini, costruire legami e non muri che dividono e separano. Quello che rimane addosso in conclusione di serata è la sensazione appagante che si possa parlare di inclusione, di diritti e di pace attraverso la Musica, come dimostrato anche dal bis richiesto a gran voce dal pubblico, dal titolo Il viaggio di Kalibani, brano tratto dalla colonna sonora scritta dal Maestro Melozzi per il film di Alessandro De Michele, che racconta le vicende di un gruppo di teatroterapia composto da ragazzi disabili dove l’arte diventa espressione di libertà e di affermazione per il diverso.

 

 

 

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In dettaglio

  • Data: 2023-03-10
  • Luogo: Rho, Teatro Civico Roberto De Silva
  • Artista: Enrico Melozzi e Orchestra Notturna Clandestina

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