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Nerolidio, Como

Folco Orselli

È un ambiente intimo e raccolto quello del NeroLidio di Como, per ‘That’s Me’, la rassegna oramai quinquennale sul cantautorato locale - e non solo - organizzata da Music For Green, Associazione Culturale che da anni propone eventi e concerti di qualità sul territorio comasco. Due realtà che hanno (oggi è più corretto dire “avevano) deciso di continuare, ostinatamente, quel lavoro encomiabile che sia chiama valorizzazione della musica e dei musicisti e lo fanno nel modo che gli riesce meglio, organizzando eventi live. Come quello di mercoledì 22 ottobre, nel pieno della confusione generata dalla recrudescenza del Covid, che proprio in questo mese sta portandosi dietro norme, divieti, regolamenti che cambiano un giorno sì e l’altro pure. Ma di questo sapete già tutto, meglio tornare al nostro live.

Un divano rosso, una chitarra appoggiata, una tastiera a fianco, questo il set minimale che accompagnerà il concerto in solo di Folco Orselli. Cantautore milanese classe 1971, è stato, fin dalla metà degli anni ’90, effervescente protagonista della scena milanese tra canzone d’autore e Cabaret. Duo Caligola, La compagnia dei cani scossi, Caravanserraglio, la più recente Scuola Milanese le esperienze collettive di cui è stato protagonista e che hanno portato a Milano la formula che fu del Derby Club “Molti ci dicevano avete ricreato il Derby… ma non era certamente una cosa voluta o scimmiottata, ci è nata come esigenza spontanea” afferma Folco.

Il suo concerto, non in due parti ma a fasi alternate, ci mostra ben nette le due facce dell’artista. Parte con la chitarra ed un brano/manifesto come Pericolosamente retroattivo, intermezzando la scia di canzoni, tratte in particolare dal suo ultimo lavoro Blues in Mi, con interventi esilaranti. Blues in MI non si riferisce alla nota musicale ma alla città di Milano, che è da sempre il suo fulcro, “…il convitato d’asfalto delle mie canzoni, è sempre presente, vive con me, mi piace raccontare la gente che ci vive, io che ci vivo in mezzo”. Non è un caso quindi che molti brani portano titoli come Piazzale Maciachini, Milano Babilonia o come Paolo Sarpi Blues, ambientata nella Chinatown milanese, la Stazione Centrale e le Ex Varesine, ora diventate la zona dei grandi grattacieli che hanno modificato lo Skyline della città.

(vedi il video che presenta il progetto,
prodotto da Wayne Film e diretto da Il Terzo Segreto di
Satira)

Poi Folco passa alla tastiera e ne viene fuori la sua seconda anima, quella più notturna, malinconica, fatta di pioggia, dolore, amori fuggiti, scorribande notturne. Ed allora ecco La ballata del Paolone, storia d’amore finita tra due senzatetto, In caccia di te, La notte ha mille occhi, Quel che resta di te e Bicchierate, il bis che chiuderà la serata.

Parlando di futuro a medio termine, Blues in MI -Vol.2 sarà il suo prossimo album, strettamente legato al nuovo progetto ‘Quartieri, identità di Milano’, ed abbiamo voluto parlarne con lui.
“…un percorso filmico attraverso le periferie, che nasce tre anni fa, in cinque puntate, di cui abbiamo realizzato solo il primo episodio”. Si coglie tutto il coinvolgimento che Folco ha verso questo progetto nel fluire delle sue parole, nel raccontare il suo essere da sempre attento alle periferie della città: “credo di conoscere bene la storia delle periferie, perché le bazzico da sempre, volevo raccontare la mia versione, perché abbiamo sentito troppa mistificazione, propaganda. Sono convinto che chiunque debba fare qualcosa per contrastare questo conflitto sociale, perché ormai è evidente che qualcuno cerca sempre di far salire questa tensione”.

Lavorare, e cantare, con le periferie significa entrare in contatto con un mondo multietnico ed anche con le forme musicali caratteristiche di una nuova generazione, rap e trap in primis, che saranno parte integrante di quel lavoro :”…in realtà ho incontrato questi ragazzi che fanno la Trap e il Rap, ma esiste una filogenia tra il blues e loro; il Blues è il nonno, poi è venuto il Funk che è il padre che ha poi partorito l’Hip Hop. Io ho raccontato loro il Blues, che non conoscevano, e loro hanno raccontato a me l’Hip Hop, la Trap, il Rap. Volevo superare il pregiudizio, che è stato anche mio, verso queste forme che sono più espressive che semplicemente musicali. Ho imparato molto dai ragazzi durante questo lavoro”.

Poi si lancia a raccontare degli altri quattro episodi, dei quartieri in cui girerà e le tante collaborazioni “periferiche” che sta costruendo, ma è giunta l’ora di dover abbandonare il locale. Non lamentiamoci, in fondo abbiamo avuto la “fortuna” di assistere all’ultimo concerto prima del coprifuoco lombardo.

 

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In dettaglio

  • Data: 2020-10-21
  • Luogo: Nerolidio, Como
  • Artista: Folco Orselli

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