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Villa Ada, Roma

Baustelle

Contromano. È la parola più ricorrente nelle due ore che vedono i Baustelle esibirsi sul palco di Villa Ada. E non solo perché Francesco Bianconi la ripete spesso per canzonare Morrisey e le sue bizzarre esperienze stradali capitoline, ma anche perché i Baustelle contromano, musicalmente parlando (Bianconi giura di rispettare il codice della strada), ci sono sempre andati.

La prima parte del concerto del 13 luglio, dedicata al nuovo disco L'amore e la violenza, è suggestiva e a tratti esaltante. I nuovi brani funzionano magistralmente e il mellotron posto in cima al palco fa il suo cromatico dovere, così come l'elegantissima mise della formazione. Si assapora con gusto la pasta della scrittura di Bianconi, unita ad arrangiamenti da disco club celebrati da quella scritta che campeggia alle spalle della "banda", nemmeno si fosse in una trasmissione tv degli anni Ottanta. I Baustelle, s'è detto, vanno contromano e quest'atmosfera l'hanno volutamente cercata senza trasformarla in caricatura, come invece fanno band di grido che celebrano il litorale romagnolo. Durante Eurofestival manca poco per vedere l'ologramma di Franco Battiato sul lago di Villa Ada, ma l'abilità del trio si risolve lì, nella citazione spiattellata con sincerità (come gli Oliver Onions all'inizio di Basso e batteria) e inserita in testi intelligenti, a volte crudi, che riflettono in forme estremamente ellittiche gli anni idioti che viviamo.

Snobismo e tristezza rese raffinato marchio di fabbrica. È questa la sintesi dei Baustelle, è questa l'ammissione laconica del cantante toscano, che strozzando l'incipit di Betty lascia un'unica piccola macchia su una prima parte pressoché impeccabile. Il luogo che catalizza i suoni del nuovo disco è disegnato dalla distanza tra il synth di Bianconi e le tastiere di Rachele Bastreghi, grintosa, gagliarda, sensuale (queste nuove canzoni esaltano non poco le sue qualità performative e la sua voce).

Il live vive tre momenti di assoluta tensione emotiva su Piangi Roma, Ragazzina (una delle più belle dell'ultimo album) e Bruci la città, che Bianconi rifà sua trasformandola in una ballata dolorosissima. Poi i colori cominciano a perdere di vivacità, così come l'ispirazione al microfono del cantante di Montepulciano si trasforma in lieve monotonia. I Baustelle, s'è detto, vanno contromano e costruiscono la scaletta su canzoni simbolo di quest'attitudine. Scelta legittima, ma probabilmente non proprio funzionale alla letizia del pubblico (data soldout), che nell'ultima parte sembra raffreddarsi (nonostante la temperatura infernale) in attesa di hit da cantare con meno difficoltà. Rispetto al tour invernale, infatti, il trio tagliuzza qui e là il repertorio concedendo spazio a una cover: dopo averlo nominato tutto il tempo, nella serata romana Bianconi omaggia Morrisey interpretando The last of the famous international playboys, brano del 1989.

Particolarmente fuori fuoco appaiono gli arrangiamenti di La canzone del parco e L'aeroplano, che con la nuova veste rétro hanno poco a che vedere. Così anche La moda del lento diventa piuttosto convulsa, ma è un brano che fa eco alle denunce pop contenute in Eurofestival e Basso e batteria e legittima così la sua presenza (il quadro sarebbe stato ben completato da A vita bassa o Il nulla, brani del 2005). I Baustelle, s'è detto, vanno contromano e non concedono spazio a Fantasma, una delle loro opere migliori. Anzi, rispetto a quegli stilemi compositivi sono andati proprio nella direzione opposta, e dal vivo si comprende facilmente (basterebbe già notare l'assenza dell'orchestra). Il momento dei bis è parecchio striminzito, e spetta a una canzone nuova, Veronica n. 2, e a La canzone del riformatorio, terzo pezzo pescato dal Sussidiario illustrato della giovinezza (l'altro è Gomma). Nel complesso l'esibizione appare leggermente altalenante e sottotono, e probabilmente ce ne sono state – o ce ne saranno – di migliori, ma per una band che predica snobismo e tristezza non è prevedibile aspettarsi qualcosa di tanto diverso.

I Baustelle costruiscono nel loro live una sorta di circolarità tra l'ultimo e il primo disco, testimoni della loro attitudine principale: usare il pop per andare contromano.

Foto di Valentina Pascarella (da www.villaada.org)

 

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In dettaglio

  • Data: 2017-07-13
  • Luogo: Villa Ada, Roma
  • Artista: Baustelle