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Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Suoni di Marca, Treviso

Fabio Concato

C'è il pienone ai Bastioni Santi Quaranta, nell'afosissima serata dell'estate trevigiana che accoglie il concerto di Fabio Concato. In apertura, la band locale capitanata da Lele Croce, raccoglie affetto e  applausi da un pubblico vivace e rokkettaro composto per lo più da amici e amici di amici dei musicisti, molto conosciuti in zona. Sembra così strano pensare che dopo tanta energia, dopo un rock blues piuttosto duro (pur con testi in italiano) possa arrivare la dolcezza, la raffinatezza e l'intimità delle canzoni di Concato; eppure, quello stesso pubblico rimane per tutta la serata, si fa quindi più attento, meno agitato e nel contempo aumenta, diventa  più numeroso e vario (anche per età), fino a riempire all'inverosimile lo spazio principale della splendida location dove anche quest'anno come da tradizione, dal 21 luglio al 7 agosto si svolge il festival Suoni di Marca, ricco di offerte musicali di qualità, tutte ad ingresso gratuito (che non è poco). 

Canto perché cantare mi fa bene” esordisce un Concato sorridente di quel suo inconfondibile (ed inimitabile) sorriso disarmante sotto ai baffi, e subito ognuno dei presenti si rende conto di quanto cantare possa davvero fare bene soprattutto in questo tempo, che non è più quello degli anni 80 dai quali questa canzone proviene (e come molte delle altre che in questo concerto ascolteremo), ma che è un tempo più duro, funestato quasi ogni giorno dalle notizie terribili che sappiamo. In questo preciso momento invece ci accorgiamo che pervade nell'aria densa di umidità e di calore, anche calore umano perché siamo già piuttosto stretti in piedi di fronte al palco, un senso di rilassatezza, di serenità, di delicata consapevolezza guidata con abilità dalla voce e dalla simpatia di un cantautore che è rimasto fedele a se stesso nel tempo e questo, proprio perché in un tempo di inquietudine e di così rapida evoluzione in ogni campo, è assolutamente rassicurante. Ci si scopre capaci, ascoltando la voce di Fabio che suona così familiare e cara, di allentare le tensioni, mettere da parte i cattivi pensieri e, semplicemente, cantare. Cantiamo tutti assieme canzoni che fanno parte della storia di ognuno di noi, di un vissuto certo più giovane, ma che non sembra poi essere così lontano e irrecuperabile nella memoria.

La seconda canzone è già un coro praticamente dall'inizio alla fine. Chi non ricorda (ancora) l'ingenuita' e la  tenerezza disarmante di quell'omino che dentro aveva un cuore grande? Fu uno dei primi Concato con questo brano (con i Pooh e la loro Pierre  più o meno negli stessi anni) a parlare di omosessualità in modo così delicato e semplice, tanto da scoprirci ora tutti affezionati a questa tenera immagine del ragazzino che parla agli animali e si commuove per un film. Concato apprezza l'intervento corale del pubblico, si inchina discretamente, ringrazia “per il canto”. Lo farà sempre, ogni volta che ci lasceremo trasportare con lui da quelle parole amate e ricordate senza alcuna fatica, e ci permetteremo di accompagnarlo. Ma ringrazia anche per il silenzio “quasi teatrale” che c'è tra un brano e l'altro, per quest'attenzione rispettosa che sente crescere nel pubblico pezzo dopo pezzo. Si scusa per gli occhiali da sole che metterà e toglierà in continuazione (necessari a proteggere gli occhi dalle luci di scena), ironizza sull'asciugamano che  avvolge a mo' di sciarpa intorno al collo (quasi ci fosse bisogno, in una serata tanto torrida, di proteggersi dall'aria), viene spontaneo sorridere ai piccoli vezzi del tutto umani di un grande cantautore.

I brani scorrono via uno dopo l'altro agilmente, ognuno con la sua forza e il suo bagaglio di ricordi, come pagine di un libro che con piacere riscopriamo insieme, in una calda serata fra amici. In oltre 40 anni di carriera il cantautore milanese ha saputo ritagliarsi un posto importante nella storia della musica italiana, raccontando in modo assolutamente personale con le sue canzoni le piccole grandi vicende della vita quotidiana. Dalle strafamose e immancabili Fiore di maggio, Domenica bestiale e Rosalina (richiesta a gran voce al momento dei bis), alle bellissime Troppo vento, Guido piano, Tornando a casa, alle più intime Gigi (dedicata al padre), Tienimi dentro te e Canzone di Laura (il cui testo in napoletano è di Pino Daniele, che è ricordato con affetto) fino alle più recenti Stazione Nord e Non smetto di aspettarti, dall'ultimo album Tutto qua del 2012, è un susseguirsi di intense e varie emozioni. Così ci ritroviamo ad attraversare amori, addii, nascite, partenze e arrivi, strade, paesaggi, binari e orizzonti. Sembra di essere sul mare, poi all'improvviso si va al lago, c'è vento, e c'è Concato che ci guida (piano), mentre facciamo un sogno. Un gabbiano ci posa su uno scoglio, un attimo dopo ci risvegliamo seduti su una panchina della stazione ad aspettare chissà chi, incontriamo suo padre, sbeffeggiamo Dean Martin - povero Martin , balliamo un tango rovente con Nina, salutiamo una bella bionda di cui non sapremo mai l'identità, vediamo una cicciottella che si abbuffa di bignè a cui tutti vogliamo un gran bene e incrociamo gli occhioni sgranati di un bambino violato che ci implora di portarlo un'altra volta al mare... Un gran bel viaggio emotivo, non c'è che dire!

Tra una canzone e l'altra, brevi racconti di presentazione, aneddoti e qualche battuta sui “salti” di scaletta (“non ci vedo una mazza, è già tanto che non faccio Roma Capoccia!” ironizza rivolto ai musicisti) fanno scoprire, soprattutto a chi non aveva mai avuto la fortuna e il piacere autentico di assistere ad un concerto di Concato,  la simpatia, la sottile ironia, l'emotività non celata di una persona autentica che sta sul palco insieme alla  sua band con  cui suona da nove anni, e di fronte al suo pubblico, con evidente piacere.

Ottimi i musicisti che  lo affiancano in questo “Open Tour 2016” e che Concato non manca di presentare e citare più volte, sottolineando gli splendidi assoli e rivelando un bell'affiatamento e un'intesa reciproca molto efficace: alla batteria Gabriele Palazzi Rossi, al basso Stefano Casali, alle chitarre Larry Tomassini e alle tastiere Ornella D'Urbano, unica presenza femminile sul palco. Sono gli stessi musicisti, fra l'altro, che hanno suonato nell'ultimo disco in studio di Fabio Concato Tutto qua (uscito ormai nel 2012) i cui arrangiamenti sono della stessa D'Urbano.

Il cantautore milanese, che intorno ai trent'anni ha scritto le sue canzoni in assoluto più famose, si rivela essere sempre una gran bella persona, un artista coerente e amante del suo lavoro che continua a portare con successo nelle piazze e nei teatri d'Italia uno spettacolo di qualità che lo rappresenta perfettamente, ma che è aperto anche ad esperienze e collaborazioni differenti. Ricordiamo a proposito la sua precedente tournée che lo ha visto sul palco con il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello, e ancora, gli spettacoli in chiave jazz col Paolo Di Sabatino Trio, che alterna, in questa estate ricca di date, ai concerti con la Band.

In questo mondo musicale attuale dove la “carriera” di un cantante dura spesso appena un paio di stagioni, Fabio Concato è da sempre una certezza, una costante, uno “scoglio” sicuro a cui aggrapparsi, con la consapevolezza che l'ottima musica non ha bisogno di clamori, di talent show, di passaggi televisivi o radiofonici martellanti per potersi esprimere ad alti livelli e arrivare a toccare le corde più delicate e sensibili dell'ascoltatore. Grazie a Fabio Concato e alla sua Band per avercelo ricordato e per accompagnarci così bene e così a lungo in questo nostro personale viaggio emozionale.

 Foto e report di Valeria Bissacco

Scaletta del 28 luglio 2016, Treviso
Canto
Ti ricordo ancora
Stazione nord
Tienimi dentro te
Domenica bestiale
Canzone di Laura
E' festa
Il caffettino caldo
Dean Martin
M'innamoro davvero
Gigi
Troppo vento
Guido piano
Tornando a casa
Buonanotte a te
O bella bionda
Fiore di maggio
Sexy tango
051.222525

Bis
Non smetto di aspettarti
Rosalina

Prossime date live di Fabio Concato:
19 Agosto – Guagliano (LE)
23 agosto – Fratta Polesine (RO)

 

 

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In dettaglio

  • Data: 2016-07-28
  • Luogo: Suoni di Marca, Treviso
  • Artista: Fabio Concato

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