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Ligabue. Echi del passato e 30 anni di carriera.

di Annalisa Belluco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venerdì 4 dicembre esce il nuovo album 7, con sette canzoni inedite e 77+7 una ricca raccolta dei singoli che hanno caratterizzato i 30 anni della storia musicale del Liga, presentati in una conferenza stampa in diretta streaming martedì 01 dicembre. Una doppia uscita discografica pubblicata e distribuita da Warner Music Italy.
Il 7 è karmico, mistico, rappresenta l’equilibrio. Luciano Ligabue lo considera da sempre un numero speciale, magico. Da quella volta che – dopo l’uscita di “Buon Compleanno Elvis” - ricevette due lettere di due numerologhe che gli facevano sapere del suo stretto legame animico con questa cifra. Come lui stesso racconta, il 7 è quindi diventato un po’ un pretesto che ha utilizzato in diverse occasioni.

E proprio seguendo questo filo rosso magico è anche riaffiorato un piccolo tesoro dalle profondità dei suoi cassetti polverosi, durante il primo lockdown di questo interminabile periodo di emergenza. Un viaggio a ritroso interiore, dal quale sono scaturiti colori inediti e suggestive atmosfere evocative – in particolare – di quegli anni più amati dal pubblico. Il periodo che va da “Buon compleanno Elvis” del 1995 fino a “Nome e cognome” del 2005. Idee abbozzate, spunti, demo e provini, brani rimasti nascosti tra le pieghe del passato, nascono per la prima volta in questo cupo presente sospeso, accendendo quelle “certe luci che non puoi spegnerle”. L’album con le sette nuove canzoni inedite è stato registrato allo Zoo Studio di Correggio da Paolo Alberta e Fabrizio Simoncioni, mentre il box di 8 cd è composto da 77 singoli storici rimasterizzati e prodotti per questo nuovo progetto musicale che si avvale della rinnovata e storica collaborazione con Fabrizio Barbacci e la produzione esecutiva di Claudio Maioli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Echi del passato e consapevolezze utili per il ritorno al futuro
La conferenza stampa - in diretta online - ha inizio da una prima consapevolezza che attinge dal presente che stiamo vivendo tutti: ‘Se non puoi guardare avanti, guarda indietro’. Luciano Ligabue racconta quanto sia stato – anche per lui ovviamente - un anno particolare nella sua tragicità. Un anno nel quale non ha potuto fare il concerto che era previsto per la celebrazione dei 30 anni di carriera e che lo ha costretto a fermarsi e a (ri)guardare anche il suo passato. Un momento storico caratterizzato da fasi ed emozioni diverse, tra cui rabbia e frustrazione. Un carburante, tuttavia, sempre utile per la creatività, da rivedere e trasformare.

Da un percorso di lavoro interiore, sono nate le canzoni di “7”. Brani nuovi che fioriscono da semi del passato, canzoni – racconta il Liga – che hanno tutte una funzione utile, possono portare conforto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo in questi giorni. Quando si soffre, infatti, ci si sente soli e quando questa sofferenza è condivisa e compresa, possiamo tornare a sentirci tutti parte di un unico tutto. “Mi piace pensare – afferma – che le canzoni, come una mano su una spalla, possano portare conforto e tenere un po’ di compagnia grazie anche a quel calore che abbiamo cercato di metterci dentro”.

Relativamente a questa emergenza, Ligabue sostiene quanto sia importante anche non avere troppa paura, perché se da un lato si tratta ovviamente di una reazione naturale, che ci rende profondamente umani, il rischio è quello che ci spinga a coltivare troppa sfiducia per il futuro. È importante conservare e coltivare l’ottimismo, il positivo che in mezzo al negativo affiora, consapevolmente, tenendo accesa la speranza che - finito questo momento tragico - ci sarà una ricostruzione. Del resto, la speranza è un sentimento che Luciano ha sempre cercato di trasferire attraverso la sua produzione artistica.


 

L’essenzialità di 7 e i suoi contenuti
Riguardo alla scelta di inserire solo sette brani nel nuovo album, Ligabue la motiva affermando che in un momento in cui c’è tanta scelta musicale e soprattutto distrazione, la presenza di meno canzoni fa sì che ci sia più attenzione. I brani Volente o nolente (cantato insieme ad Elisa) e Mi ci pulisco il cuore fanno più di altri i conti con quello che stiamo vivendo, ma è anche il caso di Si dice che, canzone che ironizza sulla realtà social attuale e ci mostra il ritratto perfetto di quella parte di mondo dove tutto è basato appunto sul “si dice che”. Un brano, quest’ultimo, che è anche un tributo a Luciano Ghezzi - scomparso a inizio ottobre a soli 56 anni - storico componente dei ClanDestino, band che ha accompagnato Ligabue nei primi importanti anni dei suoi esordi musicali e che qui suona il basso. Una linea di basso che non solo rappresenta musicalmente “il vestito migliore”, ma permette anche di mantenere viva, per quanto possibile, la voce di Luciano Ghezzi. È un pezzo pieno di energia e ironia come lui – afferma Ligabue.

‘È andata così’, un libro che prende il titolo dalla canzone scritta per Loredana Bertè
Durante la conferenza stampa si è parlato anche del suo nuovo libro. Nelle librerie e negli store digitali infatti è già disponibile anche l’autobiografia artistica “È andata così” (Mondadori) che Luciano Ligabue ha scritto, a quattro mani, con Massimo Cotto (qui sotto insieme nella foto). Un percorso narrativo dal 1990 al 2020 tra canzoni, dischi, concerti, tour, eventi, libri, film, retroscena e molto altro materiale inedito da scoprire. Un libro scritto “un capitolo al giorno”. Un salvagente emotivo. Un’occasione nuova e unica che gli ha concesso di riguardare il passato e soprattutto le emozioni che scaturivano, giorno per giorno. Il titolo prende spunto dalla canzone che Ligabue ha scritto per Loredana Bertè nel 2016. Un titolo che considera adeguato e che ben lo rappresenta.

E un ritorno al cinema?
In risposta a chi gli domanda se prevede anche un imminente ritorno al cinema, Luciano Ligabue risponde di aver fatto film quando ha ritenuto che la storia che voleva raccontare, non poteva avere una forma differente. È stato il caso, ad esempio, di ‘Made in Italy’, nato da motivazioni fortissime. Questo però ha tolto inevitabilmente tempo e attenzione al piacere della musica. Quindi per ora no, anche se magari potrà esserci in un futuro un’altra storia interessante da raccontare.

Tra palco e realtà. La futura situazione live e lo streaming
La musica sta vivendo un momento di drammatico fermo e per cercare di sopravvivere in qualche modo, qualcuno ripiega sullo streaming. Come giustamente anche Ligabue dichiara, suonare davanti a un pubblico è una esigenza insostituibile. L’elemento umano non può essere rimpiazzato da uno schermo, pertanto i concerti per il bene della musica – sostiene - “non devono essere ridotti allo streaming”. A tal proposito, le celebrazioni della longeva carriera del Liga culmineranno il 19 giugno 2021 nell’appuntamento live di 30 Anni in un (nuovo) giorno, già sold out con 100.000 biglietti venduti prima della sospensione dovuta all’emergenza Covid. L’evento inaugurerà la RCF Arena dell’area di Campovolo di Reggio Emilia. Ligabue ipotizza che ci sarà tanto da sfogare in quell’occasione. Ci sarà sicuramente anche gioia per il senso di liberazione, ci sarà un’energia che andrà oltre al senso del concerto. Prematuro fare pronostici ora. Vediamo quando sarà, come sarà. Sicuramente sarà davvero un giorno nuovo.

 

Per il momento pensiamo al presente. Il 4 dicembre uscirà 77+7. L’album e la raccolta sono disponibili in pre-order in tutti gli store digitali: https://ligabue.lnk.to/Sette77

 



Tracklist “7”
1. La ragazza dei tuoi sogni
2. Mi ci pulisco il cuore
3. Si dice che
4. Un minuto fa
5. Essere umano
6. Oggi ho perso le chiavi di casa
7. Volente o nolente feat. ELISA

Il progetto è stato anticipato dai singoli La ragazza dei tuoi sogni (uscito a settembre) seguito da Volente o nolente feat Elisa, in rotazione radiofonica dal 20 novembre e disponibile in video sul canale YouTube ufficiale (regia di Marco Salom/Production company CrossMediaFilms)
https://www.youtube.com/watch?v=-HxVydEcPH4
 

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