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Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

A Ennio Rega il Premio Brassens 2013

Ennio Rega è un cantautore anomalo nel panorama della musica italiana. O forse lo è perché anomala è la musica italiana di questi anni.
Anzi, certamente è così.
Già, perché questo artista salernitano (ma ormai residente a Roma fin da bambino) ha nel suo carniere una manciata di album, tutti di ottima fattura, eppure non riesce ad ottenere quella visibilità che certamente merita.

Ma per tracciare, anche se brevemente, la sua carriera, partiamo dal presente e cioè dal fatto che venerdì 8 novembre 2013 Ennio Rega riceverà a Vercelli il Premio Georges Brassens, riconoscimento che viene assegnato nell’ambito del prestigioso ‘Festival Internazionale di Poesia Civile’, giunto ormai alla 9ª edizione.
Un Festival molto particolare (il titolo è eloquente), organizzato dall’Associazione Il Ponte, che gode anche del patrocinio
del Unesco’s World Poetry Directory. All’interno del festival viene assegnato anche un premio alla carriera, che negli anni è andato a personaggi come Evgenij Evtuschenko, Juan Gelman o Lawrence Ferlinghetti, ma che ha saputo offrire al pubblico letture e approfondimenti su personaggi come Emily Dickinson, David Maria Turoldo, Alda Merini o Giovanni Raboni.
Quest’anno poi, il programma è particolarmente ricco e nel link qui a fianco potrete leggerne il programma (http://poesiacivile.com/2013/10/21/programma-9-festival-di-poesia-civile-vercelli/ )

Da qualche anno, all’interno di questo Festival ha preso vita anche il Premio Georges Brassens, che con cadenza biennale sceglie artisti/cantautori  che si siano particolarmente distinti nel loro lavoro, specialmente sul fronte dei testi e dei contenuti espressi (nel 2009 lo vinse Max Manfredi e nel 2011 Giorgio Conte). Ecco la motivazione con cui nel 2013 la commissione del Premio ha scelto Ennio Rega:per la grande versatilità e l’alta tensione poetica di testi e musica nella sua opera intrisa di denuncia sociale”.

Al di là di queste, valide e serie, motivazioni per cui viene premiato, vien facile fare alcune digressioni curiose tra Ennio Rega e il grande artista francese.
Per esempio lo strumento con cui Brassens preferiva comporre era il piano (a differenza della chitarra, che è quello che credono in molti e con cui molto spesso veniva fotografato), la madre poi era di origine italiane, lucana di Potenza, provincia che confina con Salerno, luogo di nascita di Ennio… ma quello che avvicina Rega al grande chansonnier francese (qui in una foto d'epoca con la sua immancabile pipa) non sono certo queste cose, ma piuttosto quella voglia costante e lucida di incalzare “l’ordine costituito”.

La Cerimonia di  conferimento del premio - quest’anno legato alle giornate dell’Airc che daranno così  un’ulteriore significato civile all’evento - avverrà nel Castello di Quinto Vercellese, dove Ennio Rega avrà modo di esibirsi in una formazione trio, con Marco Loddo al contrabbasso, Fabysette come vocalist e il protagonista stesso dietro il suo inseparabile pianoforte e ovviamente alla voce.

Il pubblico avrà così la possibilità di ascoltare alcuni brani tratti dal suo ultimo album Arrivederci Italia (vincitore anche del Premio Lunezia 2012, nella sezione al Valor Letterario, qui nella foto mentre ritira il premio tra Stefano Di Martino, patron del Lunezia e Gianmaurizio Foderaro di RaiRadio 1), che lo ha visto ricevere lusinghiere recensioni da parte della critica.
Quindici canzoni legate come un concept album, dove il filo conduttore è la disamina, cruda e a volte irriverente, verso l’Italia di oggi, con le sue debolezze, le sue immutate storture e una voglia di riscatto che sembra non trovare mai lo slancio necessario.

Prima di Arrivederci Italia, uscito nel 2011, c’erano stati Lo scatto tattile (2007) e Scritture ad aria (2006), anche se il vero punto di passaggio nella discografia di Ennio Rega è certamente Concerie, lavoro uscito nel 2004. Il cantautore campano arrivava da un periodo di silenzio discografico durato circa dieci anni, dopo che per un certo periodo aveva anche goduto di forte visibilità (ricordiamo che fu una delle rivelazioni del Premio Tenco del 1993, dove presentò alcuni brani che andranno poi a comporre Due passi nell'anima del sorcio, album uscito nel 1994 per RTI) e ancora prima aveva partecipato ad alcuni Festival di carattere nazionale.
E così, quando nel 2004 arriva Concerie, molti non si ricordano di lui, o semplicemente se ne erano dimenticati. Ma quell’album, consigliatissimo, è riuscito a risvegliare l’interesse verso la sua figura. Erano presenti piccoli gioielli come L’ultimo cantante di giacca, Soldatino, Vecchio Casello, gemme che potremmo chiamarle canzoni-cinematografiche per quella capacità riconosciuta a Rega di saper descrivere luoghi, situazioni e personaggi.

E così, a distanza di quasi un decennio, Ennio Rega è ancora più determinato di prima e questo riconoscimento aiuterà di certo anche la sua tournée teatrale che lo vede impegnato nello spettacolo - da lui scritto, diretto ed interpretato - “Arrivederci Italia, messinscena di un forestiero in patria” (qui a fianco una foto di scena). Si tratta di un’opera di teatro civile tra musica e parole,  che ha debuttato con successo a Roma e Napoli e che sarà in tournée nella nuova stagione. Un modo concreto per rimanere vicino al suo pubblico mentre in parallelo lavora in studio alla pre-produzione  del suo nuovo album, la cui pubblicazione è prevista nel 2014.

Altre info e contatti:

www.scaramuccia.org
carladifrancesco@scaramuccia.org - 333 2700715 (Carla di Francesco)
ufficiostampa@scaramuccia.org - 340 5213480 (Elisa Iemmi)

 

 

 

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